Viaggio nell’Arte senese Sette secoli di capolavori

Aperta al Santa Maria della Scala la mostra di opere delle collezioni del Monte. Dal tardo Medioevo al Novecento, dal Maestro di Tressa a Maccari e Duprè

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di Pino Di Blasio

Il bozzetto di Tito Sarrocchi della statua di Sallustio Bandini accoglie all’ingresso i visitatori della mostra ’Arte Senese dal Tardo Medioevo al Novecento’, inaugurata ieri al Santa Maria della Scala. Sotto una gigantografia di come era il Monte dei Paschi nell’Ottocento, quando dopo Rocca Salimbeni, acquisì Palazzo Spannocchi e completò tutti i lati della piazza. Il Sallustio Bandini di Sarrocchi è molto meno accigliato della statua che oggi troneggia sotto il Monte. Prova di tempi più felici, forse, o di una libertà eccessiva presasi dall’autore finale.

E’ solo la prima sorpresa di un’esposizione ricca di capolavori, un racconto della storia dell’arte senese, un riassunto di sette secoli attraverso una selezione di 67 opere conservate nelle collezioni di Banca Monte dei Paschi. Si parte da due rarissimi dipinti duecenteschi, del Maestro di Tressa e di Margarito d’Arezzo, si passa al Trecento con le tavole di Pietro Lorenzetti e le sculture di Tino di Camaino con altri maestri senesi. Per approdare al Quattrocento dove impera Stefano di Giovanni, detto ’Il Sassetta’ e la sua ’Adorazione dei Magi’, un dettaglio della quale è il logo della mostra. Il Sodoma, Domenico Beccafumi, le lezioni naturalistiche di Caravaggio mutuate da Rutilio Manetti e Francesco Rustici, i dipnti di grande formato, dal XVI al XVII secolo, di Bernardino Mei e Domenico Manetti. Non potevano mancare le feste in Piazza del Campo dipinte tra il 1748 e 1749 dal fiorentino Giuseppe Zocchi. E come epilogo l’arte purista toscana di Luigi Mussini, Cesare Maccari e Giovanni Duprè.

Una carrellata che dovrebbe essere la prima di una lunga serie di mostre. Come ha ricordato il presidente della Fondazione Mps, Carlo Rossi, "l’accordo con la Banca, dell’estate 2021, ci spinge a valorizzare il grande patrimonio, oltre 30mila opere d’arte, nelle collezioni del Monte dei Paschi e di Palazzo Chigi Saracini. Promuovere la cultura e l’arte è uno degli scopi della Fondazione".

"Arte Senese è la celebrazione di un’idea di grandezza - ha detto il sindaco Luigi De Mossi - che non è mai finita. E’ un guardare allo specchio della cultura senese, di una città che fa della persistenza della memoria la sua cifra identitaria".

"Il Santa Maria della Scala - ha aggiunto Lucia Cresti, presidente della neonata Fondazione - è il luogo simbolo per Siena. La mostra è la prova del grande valore aggiunto generato dalla sinergia e dalla collaborazione di tutte le istituzioni cittadine, dal Comune alla Fondazione Mps, dalla Banca alla Fondazione Santa Maria".

Il progetto scientifico e l’organizzazione della mostra sono a cura di Vernice Progetti Culturali, con la storica dell’arte Laura Bonelli che ha presentato le opere. La realizzazione è di Opera Laboratori, che ha scelto un allestimento sostenibile orientato su materiali e tecniche che limitano l’impatto sull’ambiente. L’aspetto più importante evidenziato da ’Arte senese’ è la forza della collaborazione. Quando enti e istituzioni senesi vanno nella stessa direzione, Siena vince tutte le sfide. Accadeva nel Trecento, con i grandi maestri, accade oggi con le grandi mostre.