Van Aert stacca tutti e trionfa in solitudine

Decisiva l’azione nell’ultimo tratto sterrato delle Tolfe dove il ventiseienne belga, a undici chilometri dall’arrivo, ha salutato la compagnia.

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di Stefano Salvadori

Il belga Wout Van Aert (nella foto) ha vinto l’edizione 2020 della Strade Bianche. Decisiva l’azione nell’ultimo tratto di sterrato, quello delle Tolfe; il ventiseienne nativo di Herentals a circa undici chilometri dal traguardo ha salutato la compagnia dei quattro che erano al comando con lui e si è imposto in solitaria nella ‘deserta’ Piazza del Campo. Curiosa l’esultanza, con un paio di corna alzate con la mano destra: "Ero molto stanco, non sapevo cos’altro fare" ha detto a caldo interpellato sulla natura del gesto. È stata un’edizione caratterizzata dal grande caldo, dai quintali di polvere sollevati dal passaggio della carovana. La miccia della corsa, come spesso accaduto in passato, si è accesa sul tratto sterrato di Sante Marie, uno dei più lunghi del percorso. Lì ha provato l’allungo il danese Jakob Fuglsang, secondo lo scorso anno, prima di rallentare quando si è accorto che non avrebbe avuto la gamba per fare la differenza. Si è così formato un gruppo di altri cinque corridori insieme allo stesso Fuglsang: il campione italiano Davide Formolo, Alberto Bettiol, il campione tedesco Maximilian Schachmann, il belga campione olimpico Greg Van Avermaet e uno dei favoriti della vigilia, Van Aert. Apparso chiaramente con la condizione giusta anche sul tratto di Montaperti, quando ha tentato un primo allungo insieme a Schachmann; i due sono stati ripresi, a Colle Pinzuto Fuglsang ha tentato ancora, mentre Van Avermaet ha ceduto di schianto. Un tentativo anche da parte di Bettiol, neutralizzato. Poi le Tolfe e lo scatto decisivo di Van Aert, mentre dietro rimanevano in tre (Formolo, Schachmann, Bettiol, poi classificatisi nell’ordine) a provare la rimonta. Non c’erano più le gambe, giravano fluide solo quelle di Van Aert, tre volte campione del mondo di ciclocross e quindi perfettamente a suo agio sulla polvere e la ghiaia dei 63 chilometri di strade sterrate. Mai in corsa per la vittoria due tra i nomi più accreditati della vigilia come Sagan e Alaphilippe, vincitore un anno e mezzo fa, saltato sul tratto di Sante Marie; nessuna possibilità anche per Nibali, attardato nelle fasi centrali della corsa da una caduta senza gravi conseguenze. "Nelle ultime due edizioni avevo preso molta fiducia in questo tipo di gara. Mi sono preparato bene per provare a vincerla. Non è mai facile farlo, ma è una grande sensazione" ha detto il trionfatore, che nel 2018 e 2019 era sempre salito sul terzo gradino del podio. "Questa vittoria arriva dopo il brutto infortunio dell’anno scorso, è veramente un bel traguardo. Non bisogna mollare mai". Ordine d’arrivo: 1) Wout Van Aert, Bel, Team Jumbo-Visma in 4 ore, 48 minuti e 56 secondi; 2) Davide Formolo, Ita, Uae Team Emirates, a 30’’; 3) Maximilian Schachmann, Ger, Bora - Hansgrohe, a 32’’.