Taglia le gomme alla ex e le devasta l’azienda

Condannato per stalking il giovane con cui aveva intessuto una breve relazione. Adesso dovrà stare un anno in libertà vigilata

Stalker. Di solito è un ex partner che non riesce ad accettare la fine del rapporto. Così cerca di riavvicinarsi alla vittima oppure di vendicarsi di qualche torto subito. Anche del solo fatto di essere stato respinto. Era accaduto così ad un uomo che, finita la relazione sentimentale, non si era rassegnato. E aveva utilizzato tutti gli strumenti – dai messaggi alle rappresaglie nei confronti dei beni dell’amata – per renderle la vita impossibile. Rabbia che era culminata in scritte offensive persino su una casina dell’acqua e, lo scorso anno, nel danneggiamento a colpi di ascia dell’attività di famiglia della donna, dando fuoco anche all’insegna. Era finito ai domiciliari avendo ignorato il divieto di avvicinamento che già il giudice gli aveva imposto dopo le prime denunce presentate dalla ex compagna. Ma quest’ultima parte della vicenda, per questioni procedurali, deve ancora essere oggetto di giudizio. E’ stato definito invece, con rito abbreviato, il capitolo iniziale dello stalking nei confronti della donna che vive in un paese alle porte di Siena. L’udienza si è svolta giovedì davanti al gup Jacopo Rocchi. Che al termine della discussione ha condannato l’uomo ad un anno e 10 mesi. Imponendo per un anno la libertà vigilata con obbligo di cura, visto che secondo quanto emerso da una perizia, sarebbe socialmente pericoloso. Disposto anche un risarcimento di 8mila euro nei confronti della ex che era assistita dall’avvocato Gianna Lucatti.

Non è il denaro che conta per la donna. Non c’è prezzo che possa ripagare la serenità nella vita. Che a lei era stata preclusa dopo l’interruzione del rapporto. Le accuse parlano di messaggi che contenevano minacce di morte – ‘te la farò pagare prima o poi’ –, unitamente ad atti vandalici. In un’occasione le aveva squarciato le gomme della macchina. In un’altra circostanza era addirittura salito in cima al tetto dell’abitazione delle ex buttando una tegola all’interno del camino. Insomma, eccessi che avevano distrutto l’esistenza della donna e dei cari che le stavano vicino. Una volta l’uomo aveva avvitato una vite alla porta d’ingresso della casa, aveva dato grasso da trattore alla maniglia sempre del portone. Una sequenza su cui ha indagato la procura e che ha portato alla condanna per stalking dell’uomo, difeso dall’avvocato Benedetta Molinari.

Laura Valdesi