Siena casa, l’allarme dei consiglieri: "Patrimonio comunale a rischio"

Marzucchi, Polis, e Tortorelli, Progetto Siena: "L’amministrazione si attivi per evitare un disastro"

Siena casa, l’allarme dei consiglieri: "Patrimonio comunale a rischio"

Siena casa, l’allarme dei consiglieri: "Patrimonio comunale a rischio"

"Il quadro è preoccupante, per ammissione degli stessi amministratori, il Comune non può assistere inerme al progressivo depauperamento di un patrimonio da oltre cento milioni di euro con evidenti ricadute sociali". A parlare sono Gianluca Marzucchi e Adriano Tortorelli, capigruppo di Polis e Progetto Siena, che affrontano la questione partendo da numeri certi, quelli che la presidente Elena Burgassi e il direttore generale di Siena casa Roberto Donati hanno presentato alla commissione di controllo e garanzia: 1032 appartamenti vincolati a Edilizia residenziale pubblica, 138 dei quali in attesa di ristrutturazione (per 89 non ci sono finanziamenti); 278 nuclei familiari ancora in attesa in graduatoria, ma secondo le stime saliranno a cinquecento; solo sette assegnazioni per emergenze e case sociali nel 2023.

E poi anche numeri che, secondo Marzucchi e Tortorelli, sollevano perplessità sulla gestione di Siena casa: gli appartamenti da restaurare sono il 14,8%, rispetto alla media regionale del 9% e del 7,7% nel resto della provincia; i dipendenti sono 25, mentre "la media regionale ne proietterebbe 20", e la spesa complessiva comprese le consulenze è di 1,6 milioni di euro, rispetto a una proiezione sulla media regionale di poco superiore al milione di euro. "L’informativa – osservano Marzucchi e Tortorelli – non mette in evidenza le motivazioni di tanta differenza che potrebbe essere giustificata, ma che dovrebbe essere almeno attenzionata".

Dai numeri - questi e altri ancora - emergerebbe insomma la necessità di una presa di coscienza del Comune: "Le ultime amministrazioni – osservano Marzucchi e Tortorelli – hanno ignorato questa situazione, vorremmo essere di stimolo affinché diventasse un grande progetto per i prossimi anni".

E allora, per "evitare un disastro da tempo annunciato", dai due consiglieri comunali vengono avanzate alcune proposte, ricordando che dalla Regione potrebbero arrivare risorse straordinarie per sette appartamenti Erp in tutta la provincia. Anche perché e ormai tramontata l’ipotesi viale Bracci, con un cantiere lasciato andare colpevolmente in malora da anni e per il quale, osserviamo noi, il Comune potrebbe quantomeno chiedere un minimo di decoro, in attesa di capire quale sarà la destinazione futura di quel terreno pagato non poco al Consorzio Agrario.

Ma tornando alle possibili soluzioni, una strada potrebbe essere quella, suggeriscono Marzucchi e Tortorelli, "quella di estendere all’amministrazione comunale la capacità di intervenire per manutenzioni oggi riconosciuta all’affittuario". E questo perché, in assenza di risorse proprie di Siena casa e con un sostegno non risolutivo della Regione, resterebbe solo da sperare in un progetto di rilancio dell’edilizia popolare da parte del Governo. Altra eventualità, cavallo di battaglia portato avanti da anni da Mauro Marzucchi, la possibilità di vendere una parte ridotta del patrimonio, per recuperare risorse così da incentivare le operazioni di recupero degli alloggi inutilizzabili.

Nel rapporto con gli utenti, per Marzucchi e Tortorelli, servirebbe inoltre più flessibilità, perché norme pensate per osteggiare i furbetti del mancato pagamento, sostengono, hanno finito per riversarsi su tutti gli inquilini, anche coloro che sono di fronte a effettive difficoltà. "Una società che opera in un campo ad alto contenuto sociale, deve farlo con criteri da società immobiliare spa: chi ne fa le spese sono i cittadini che più hanno bisogno del sostegno pubblico", concludono Marzucchi e Tortorelli.