Patrizia Palumbo, avvocato e presidente di Siena Soccorso, ha raccolto, così come Sara Giannini, presidente della Pubblica Assistenza, le proteste e la rabbia degli autisti delle ambulanze e dei volontari, in attesa per troppe ore davanti al pronto soccorso delle Scotte.
"Mi hanno manifestato il loro disappunto, mi hanno girato diversi video. E’ una situazione che definisco da Bronx, siamo abbandonati a noi stessi. Io sono subentrata solo due mesi fa, sono ancora governatrice della Misericordia di Monticiano. Ho preso atto di questa situazione, ma le attese al pronto soccorso sono un problema che si trascina da anni".
Stavolta però l’aggravante è che le ambulanze sono rimaste in fila sotto il sole cocente e con temperature vicine ai 40 gradi. "Oggi c’è stato un boom - ammette l’avvocato Palumbo - e le estenuanti attese al pronto soccorso mettono a repentaglio la salute dei cittadini. La situazione è molto complicata, i volontari vengono bistrattati e non sanno a che santo votarsi. Ci rimettono tutti: Misericordia, Pubblica Assistenza, volontari, pazienti. Le foto e i video circolati sui social, le proteste ai giornali, sono la prova che va cambiata l’organizzazione sociale dell’assistenza sanitaria. Non si può mandare al pronto soccorso un anziano disidratato, che rischia di morire nell’ambulanza in attesa per ore".
Anche per il vertice della Misericordia senese, le persone a rischio sono i più fragili. E la soluzione agli ingorghi di ambulanze non è affatto facile. "Abbiamo in calendario un incontro il 6 settembre - rivela Patrizia Palumbo - con tutte le Misericordie invitate e il direttore generale del Policlinico, Antonio Barretta, nella nostra sede in via del Mandorlo. Se dovessi individuare il motivo principale degli ingorghi e delle lunghe attese, citerei la scarsa competenza. Non si possono attivare servizi sanitari solo perché i dottori non sanno come accompagnare un paziente alla visita. Le ambulanze non sono taxi. Per di più, le carenze di medici e volontari diventano sempre più acute. E chi resiste è sempre più stanco e nervoso. Per questo chiedo una nuova organizzazione sociale".
La situazione è pesante, forse non come a Viareggio, dove i volontari pagano anche la benzina per le ambulanze, ma è critica dall’Amiata al Chianti, dalla Valdorcia a Siena. "Sono troppi gli accessi impropri. Per questo lancio un appello ai vertici dell’Asl, ai sindaci e alla Regione".