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"Sfregio ambientale sul Colle degli Ulivi", è protesta a Rigomagno

Marvelli, ex Fai: "E’ stata decimata la sequenza di piante che accompagnavano gli abitanti e i turisti verso il borgo".

Uno scempio del paesaggio a quattro passi dalle mura del caratteristico borgo medievale di Rigomagno dal quale si gode un panorama mozzafiato verso la Val di Chiana da una parte, e il Sentino dall’altra. Non si danno pace i pochi abitanti rimasti a tenere vivo il paese, dopo il recente intervento di violenta capitozzatura di una decina di piante di alto fusto, querce e lecci, che ornavano il contesto di assoluto pregio ambientale denominato non a caso "Il Colle degli Ulivi" grazie alle bellezze del paese, alla fama dei suoi olivi secolari e dell’olio di altissima qualità prodotto.

"Oggi purtroppo la bella sequenza di piante che accompagnavano gli abitanti ma anche i turisti verso il borgo non c’è più", racconta Ilaria Marvelli, già delegata Fai di Arezzo ma da tempo residente nella collina del paese che si affaccia verso Cortona, da sempre attenta alla difesa della natura e delle sue bellezze. "E’ stata una decimazione di piante, prevalentemente querce autoctone, assolutamente inaccettabile, frutto di un malaugurato progetto – agiunge –, probabilmente solo di natura commerciale per la vendita di legname che inevitabilmente lascerà una ferita difficilmente rimarginabile, vista anche la secolarità delle alberature". E ancora: "Meno male che appena ci siamo accorti – sottolinea – abbiamo interessato il Corpo Forestale dello Stato che è intervenuto con immediatezza, fermando l’abbattimento delle ultime due piante rimaste ancora in piedi. E’ stato un anno difficile – conclude Marvelli – anche a livello turistico e proprio nel momento in cui si intravedono segnali per una graduale ripresa non ci voleva proprio un affronto di questo tipo che priva il paese di un importante punto di riferimento che peserà nel futuro".

"Non si capisce assolutamente il motivo di questo sfregio ambientale, perché le piante non erano assolutamente pericolose ed in perfetto asse rispetto alla sede stradale – spiega Enzo Tavanti della locale Pro Loco. Tra l’altro l’abbattimento totale delle grandi chiome delle piante ha privato gli abitanti di quelle fondamentali zone d’ombra, rifugio dei più anziani del paese nelle calde giornate d’estate".

Da quanto ci risulta il Corpo Forestale ha comminato pesanti sanzioni amministrative in conseguenza dell’intervento realizzato; più che altro per violazioni al Codice della strada durante l’esecuzione delle opere, per l’assunzione di lavoratori al nero ed anche per la sicurezza del cantiere. Resta comunque il fatto che purtroppo nessuno restituirà alla cittadinanza quel bel viale che rappresentava un riferimento per la popolazione e per i tanti visitatori soliti a frequentare la zona.

Massimo Tavanti