Sfida al potere di Atzeni: ad Asti vince Zedde

Ha conquistato il suo quinto successo in Piemonte, dedicato alla moglie Federica. La proposta del ministro Garavaglia: "Rete dei palii"

di Laura Valdesi

Sì, forse la sfida allo strapotere di Giovanni Atzeni in vista delle Carriere 2023 è proprio iniziata dal palio di Asti. Prima lettura a caldo (ma solo l’inverno potrà svelare davvero gli scenari) della corsa che ha visto trionfare Giuseppe Zedde per i colori di San Lazzaro (qui aveva vinto anche nel 2017) con un cavallo dell’Albo di Siena, Aiò de Sedini. Un mezzosangue "strepitoso", ha detto il fantino dedicando la vittoria alla moglie Federica. Ha volato in piazza Alfieri in una finale dove è stato in testa dall’inizio alla fine, senza mai sentire il fiato sul collo. "Una vittoria mi mancava quest’anno – ha dichiarato Zedde –, è tornato tutto bene in questa corsa". Frase significativa. E ancora: "Mi ero preparato tutto l’anno per vivere una bella stagione. Asti mi piace tantissimo, qui ho conquistato il primo palio importante in carriera". Per la cronaca, questo è il quinto successo per il fantino in piazza Alfieri.

A contendersi il palio della ripartenza astigiano, per la cronaca, sono stati Atzeni (Don Bosco) con Aurus (il cavallo di Mark Getty) che ha fatto una grande terza batteria, quindi Adrian Topalli (Santa Caterina) su Red Riu, Carlo Sanna (San Pietro) su Vandà, Andrea Coghe (San Paolo) su Zio fester, agguantando la finale con una rimonta bruciante. Voleva esserci ad ogni costo. Federico Arri (S. Maria Nuova) su Ambra da Clodia, Gavino Sanna che debuttava in Piemonte (S.Martino-San Rocco) su Anda e Bola della scuderia Milani, quindi Jonatan Bartoletti (Montechiaro), al rientro dopo la lunga squalifica, su Aramis King. Poi Stefano Piras (San Damiano) su Zeniossu. A dare la mossa un Renato Bircolotti molto concentrato. Ha avuto il suo bel da fare soprattutto nella seconda batteria, scendendo addirittura in pista, sbracciandosi con i fantini. E’ apparso molto rigido, ha alzato la voce facendosi sentire. Ha subito detto ’no’ alle forzature. Chiaro che non intendeva sbagliare nulla in questo palio. Il via della finale è stato abbastanza rapido. Subito in testa Zedde, alle calcagna Topalli, quindi Bartoletti su Aramis King ( ha una galoppata potente, è anche lui dell’Albo): più e più volte si è girato a guardare Atzeni che ha spinto al massimo, dando la sensanzione di chiuderlo e controllare. Quando Red Riu, al terzo giro, ha finito la benzina si è fatto avanti Piras su Zeniossu, poi secondo, che si è ripreso bene dall’infortunio alla mano dell’Assunta. Terzo Bartoletti ma tutti distanti, come gli altri: nell’ordine Topalli, Sanna, Coghe, Arri, Gavino Sanna e infine Atzeni. Ci sarà tempo per analizzare questa corsa ma i fantini che in Piazza quest’anno non hanno brillato sembrano essersi presi la rivalsa. Per la cronaca, il palio di Montagnana è stato vinto ieri da Federico Guglielmi su Zilla.

C’è un altro elemento – oltre alla validità dei cavalli addestrati con il Protocollo – che riguarda Siena. Le affermazioni del ministro del turismo Massimo Garavaglia, fra i 10mila che hanno assistito al palio. Intervistato da ’La voce di Asti.it’ ha lanciato un’idea: "Bisognerebbe creare una rete vera delle città con i palii più importanti. Certo Siena è conosciuta in tutto il mondo ma altrettanto importanti sono Asti, Legnano, Ferrara. Lavorare in squadra è basilare per la promozione unitaria a livello internazionale. Vanno poi trovate regole uniformi per evitare che i sindaci prendano responsabilità che non competono". Ha detto bene il ministro: il Palio di Siena è già conosciuto in tutto il mondo, richiama vip. Non ha certo bisogno di promozione planetaria. Soprattutto, è unico.