Sciopero al Monte dei Paschi, i sindacati, "Forte adesione". Quattro i presìdi

Il fulcro della protesta a Siena. Lettera aperta della forza-lavoro al Paese

Sciopero dipendenti Mps (foto Lazzeroni)

Sciopero dipendenti Mps (foto Lazzeroni)

Roma 24 settembre 2021 -«Forte» secondo la Fisac Cgil l'adesione dei lavoratori Mps allo sciopero di oggi per chiedere un incontro con il Governo e un confronto sul futuro della banca senese, sulle ricadute occupazionali di tutto il Gruppo e dell'indotto, contro l'ipotesi 'spezzatino' e per scongiurare la paventata chiusura di 50 filiali in tutta Italia.

Quattro i presidi in piazza a Milano, Roma, Bari e Siena di fronte alla sede storica di Rocca Salimbeni. Qui circa 200 lavoratori hanno risposto all'invito delle sigle confederali Cgil, Cisl e Uil e proprio qui, al cospetto della statua di Sallustio Bandini simbolo di Mps, la segretaria della Cisl Siena Emanuela Anichini ha tuonato contro l'ipotesi di operazione con Unicredit come «una catastrofe per il territorio, bancari e non, giovani e anziani». A specificare invece che lo sciopero odierno non è stato contro il progetto di acquisizione da parte della banca di piazza Gae Aulenti, è il segretario della Fabi Lando Sileoni: «Non è un no a Unicredit».

«Sono convinto che il premier Draghi, il ministro Franco e il direttore generale del Tesoro Rivera troveranno, con Unicredit, le migliori soluzioni possibili, soluzioni che i sindacati valuteranno e contrasteranno se non saranno socialmente e politicamente sostenibili» ha aggiunto Sileoni.

A mettere d'accordo tutti i sindacati è invece la preoccupazione per il conto «salatissimo» che potrebbero pagare i lavoratori: «Il nostro futuro è incerto - si legge nel documento congiunto Fabi, Uilca, First, Fisac, Unisin-; la responsabilità non è nostra ma siamo noi, lavoratrici e lavoratori del Gruppo Monte dei Paschi di Siena, a rischiare di pagarne il conto».

Circa 5mila i posti di lavoro a rischio secondo i sindacati, e «se nelle prossime ore su Mps non dovesse arrivare la convocazione, lunedì porremo con forza la necessità di aprire un tavolo di confronto» ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini in vista dell'incontro a Palazzo Chigi con Mario Draghi sul tema della sicurezza sul lavoro. Una necessità di confronto che sembra mettere d'accordo politici e istituzioni, da sinistra a destra. Anche il segretario del Pd Enrico Letta ha chiesto al governo «che convochi i sindacati e ci sia una discussione» dicendosi «convinto che nei prossimi giorni una risposta arriverà». «Da Draghi e Letta ci aspettiamo in tempi brevi una linea chiara che, ci auguriamo, metta al primo posto la salvaguardia dell'Istituto e dei posti di lavoro» hanno dichiarato i capigruppo di Camera e Senato della Lega, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.

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Intanto in una lettera aperta la forza lavoro di Mps si rivolge al Paese. «Siamo le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo Monte dei Paschi di Siena - si legge nel documento congiunto Fabi, Uilca, First, Fisac, Unisin - In questi anni avete sentito parlare della nostra Banca come di un problema. Invece noi siamo le persone che, nonostante le difficoltà, hanno lavorato con dedizione per rendere alla nostra clientela un servizio competente e rispondente alle esigenze. Oggi siamo in sciopero perché il nostro futuro è incerto».

«La responsabilità non è nostra ma siamo noi, lavoratrici e lavoratori del Gruppo Monte dei Paschi di Siena, a rischiare di pagarne il conto. Un conto salatissimo. Oggi siamo in sciopero perché meritiamo rispetto e per chiedere di essere coinvolti da subito nel progetto che deve riguardare il complesso dei dipendenti dell'intero Gruppo - e non solo una parte - per contrattare le garanzie di un futuro dignitoso e sostenibile. Per tutte e per tutti noi. Vi chiediamo lo sforzo di comprendere le nostre ragioni e di essere solidali con la nostra protesta» conclude la lettera.