RICCARDO BRUNI
Cronaca

Santa Maria della Scala. Leone: "Recupero urgente. Il progetto sarà ripensato"

Sopralluogo nei 18mila metri quadri ’invisibili’ all’interno dell’Antico Spedale. L’architetto Molinari: "La visione degli anni Novanta in parte va riconsiderata".

Sopralluogo nei 18mila metri quadri ’invisibili’ all’interno dell’Antico Spedale. L’architetto Molinari: "La visione degli anni Novanta in parte va riconsiderata".

Sopralluogo nei 18mila metri quadri ’invisibili’ all’interno dell’Antico Spedale. L’architetto Molinari: "La visione degli anni Novanta in parte va riconsiderata".

Una nuova visione, per il Santa Maria della Scala. Superare il progetto Canali, che segnò il passaggio da ospedale a museo, per la definizione di un nuovo masterplan architettonico che restituisca al complesso il ruolo di cuore pulsante della città. Non solo museo, non solo mostre, non solo custodia del passato, ma officina del presente, luogo di esperienze quotidiane per una città che "ne ha bisogno", come sottolinea il presidente della Fondazione, Cristiano Leone, affiancato dalla direttrice Chiara Valdambrini.

"Siena ha bisogno di spazi fruibili – afferma Leone – per manifestazioni di importanza locale e internazionale, che spesso non abbiamo potuto accogliere perché avrebbero messo a rischio i capolavori custoditi. Qui quegli spazi potrebbero essere trovati. Questo processo di ripensamento era un’urgenza assoluta. Perché serve una visione macroscopica, che guardi avanti nel tempo, oltre l’immediato. Queste cose non hanno il riscontro immediato che può avere una mostra, magari di grande richiamo, ma a noi interessa restituire questi luoghi ai senesi, ricostruendo una visione d’insieme di questi 18mila metri cubi da recuperare". Più o meno un’estensione simile a quella oggi aperta al pubblico, tanto per capire le potenzialità a lungo inespresse, in quel passaggio da ospedale a museo rimasto incompiuto. Eppure quegli spazi sono di assoluto pregio, con l’affaccio sul Duomo, la straordinaria luminosità, la posizione nel tessuto urbano. Per rispondere a questa sfida, che oggi sarà illustrata in un incontro pubblico alle 15 nella sala Italo Calvino, è stato coinvolto l’architetto Luca Molinari, incaricato di coordinare il progetto. "Tutti conoscono il Santa Maria – afferma – ma solo la parte che si visita. Esiste un’ampia parte dimenticata. Eppure, questa è la casa della comunità senese. E ha un potenziale che lascia stupefatti. La visione e gli interventi decisi negli anni Novanta in parte funzionano, ma in parte devono essere riconsiderati".

Il processo vedrà coinvolti tre studi: LAN Architecture, Odile Decq e Hannes Peer. "Questo lavoro – conclude Leone – è una ricerca di identità. Perché il Santa Maria ha bisogno di ritrovare la sua identità, che si è persa nel tempo". E oggi alle 18, l’inaugurazione della mostra ‘Path to the Sky’ di Jacob Hashimoto, a cura di Raphaëlle Blanga.