I segreti svelati del Bagno Grande: santuario e luogo di cura. "Ripartono gli scavi"

La presentazione al teatro di San Casciano dei Bagni del secondo volume sui reperti ritrovati. Il professor Tabolli: "Troverete più domande che risposte nel libro". I piani del sindaco Agnese Carletti

Gli scavi nell’area del Bagno Grande, dove è stato scoperto il Santuario che è stato anche un luogo di cura per tanti secoli

Gli scavi nell’area del Bagno Grande, dove è stato scoperto il Santuario che è stato anche un luogo di cura per tanti secoli

San Casciano dei Bagni (Siena), 20 maggio 2023 - "Mentre stiamo scavando ci appare il bronzo di un giovinetto nudo. Noi, presi dall’entusiasmo, lo laviamo con cura e una volta pulito ci appare brutto. All’inizio non riusciamo a capire perché. E’ l’immagine di uno storpio". A raccontare l’aneddoto è Emanuele Mariotti, direttore dello scavo di San Casciano Bagni che, insieme a Jacopo Tabolli dell’Università per Stranieri e Ada Salvi, funzionaria della Soprintendenza, ha redatto il secondo volume del ‘Santuario ritrovato. Dentro la vasca sacra. Rapporto preliminare di scavo del Bagno grande’. Il volume, edito da Sillabe, è stato presentato due giorni fa nel teatro comunale. Nato in tempi record ha visto la firma di oltre 60 esperti tra giovani laureati, professori universitari e gli archeologi che hanno lavorato sul campo. Nel libro, di oltre 400 pagine, si racconta con emozione e tecnicismi tutta la straordinarietà della scoperta.

Dall’iscrizione sul bronzo, gli archeologi sono risaliti al nome di chi ha voluto farsi ritrarre nella sua immagine naturale di essere deforme. Una statua ben lontana dal rispettare il canone di Policleto ma è vera e per questo ancor più significativa. Lucius Marcus Gravillio, questo il nome trascritto dall’iscrizione estrusca, ne ha donate sei di statue e forse altre sei, per ringraziare le divinità e le acque termali e curative che hanno contribuito ad alleviare la sua sfortunata condizione di salute.

Il Bagno Grande era un luogo di cura oltreché di preghiera. E’ stato trovato anche un bisturi e un esempio unico di poliviscerale in bronzo dove appaiono gli organi interni in tutta la loro perfezione. Qui si veniva a chiedere una grazia o a ringraziare per averla ricevuta. C’è tanta vita in quella vasca e nel volume è raccontata, con ipotesi e tesi scientifiche ma in un dialogo serrato e contrapposto.

"Direi che troverete più domande che risposte in queste pagine - ha spiegato Tabolli, coordinatore scentifico -. Siamo andati a leggere le stratificazioni che raccontano la struttura del santuario. Oggi sappiamo che ha svolto la sua funzione dal III secolo a.C. al V d.C. quando venne rispettosamente sigillato e chiuso al culto, probabilmente con l’arrivo del Cristianesimo. Sono esistite due fasi del santuario. Una ‘etrusca’ fino all’Imperatore Tiberio, chiusa rapidamente con un rituale di seppellimento del fulmine, il f ulgur conditum , un rito in cui veniva delimitato il luogo dove si era scaricato un fulmine e, nella vasca, vi veniva gettato tutto ciò che era stato colpito. Di questa fase abbiamo ritrovato statue, straordinarie offerte vegetali e un vero fulmine bronzeo".

Gli archeologi hanno poi rinvenuto le mura medicee di un portico, verosimilmente crollato nel terremoto del 1575. La sindaca Agnese Carletti che ha fortement e voluto l’anteprima della presentazione del volume a San Casciano, ha annunciato i prossimi passaggi. "Gli scavi ripartiranno il 19 giugno per 14 settimane – ha dichiarato-. Il ministro Sangiuliano ci ha confermato la mostra al Palazzo del Quirinale dal 22 giugno. Le statue saranno poi riportate a casa, una volta realizzato il Museo. Manca solo la firma del contratto ma è questione di giorni. Il Ministero dell’Università insieme all’Università per Stranieri sta varando un progetto per un hub di ricerca e tutti insieme stiamo lavorando ad un Parco archeologico termale. Vorrei ringraziare chi ha creduto in questo progetto e che ha fatto la differenza".