MASSIMO CHERUBINI
Cronaca

Rave party, già 300 denunce

Radicofani: tra i reati l’occupazione abusiva di terreni privati

Carabinieri sempre sul posto

Radicofani (Siena), 1 ottobre 2019 - Non c'è due senza tre. Così anche ieri sera musica nel rave party che, da venerdì notte, tiene banco in un terreno privato in località ‘La Draga’, nel comune di Radicofani. Tanti, degli oltre 500 convenuti dall’Italia e dall’estero se ne sono andati l’altra notte e ieri. Molti, circa trecento, sono rimasti sul posto. Dando vita a una sorta di partita a scacchi con le forze dell’ordine. Infatti lo snervante, impegnativo, presidio dei carabinieri e della polizia è finalizzato a identificare gli organizzatori. In questi giorni sono stati identificati tanti giovani che finiranno nella lunga lista dei denunciati.

Diversi i reati ipotizzati: dall’occupazione abusiva di terreno privato, al danneggiamento, all’inquinamento ambientale. Diversa, più grave, la posizione degli autori del rave. Come si fa a scoprirli? Si attende che ci sia il deflusso e chi si ferma a smontare le casse acustiche, e la strumentazione che ha animato le nottate, verrà inserito nella lista dei più responsabili. Ecco dove scatta la partita: partire in gruppo, coprire le targhe delle auto, forzare il posto di controllo permanete all’inizio dell’unica strada di accesso. Fermare decine di mezzi e identificare centinaia di persone non è cosa facile. Di notte quando la presenza degli uomini delle forze dell’ordine è inferiore rispetto a quella messa in campo di giorno, «si può provare». Insomma sono arrivati alla spicciolata e ora potrebbero andarsene in un copioso gruppo. Tra i tanti mezzi che riprenderanno la via del ritorno anche i due camion. E questi difficilmente potranno evitare di essere fermati. Resta l’incognita: quando se ne vanno? Ieri sera, al calar del sole, è tornata la musica. Come se nulla fosse. Anche i carabinieri (sul posto vi è stata quasi sempre la presenza del tenente Angelo Faraca comandante pro-tempore della Compagnia di Montalcino) hanno dovuto accendere i fari alimentati da un gruppo elettrogeno messo a disposizione della Protezione Civile. Dopo la partenza, la verifica dei danni subiti dall’area.

La strada che vi conduce, trasformata in un parcheggio appare abbastanza pulita. Vi sono dei grossi sacchi neri contenenti rifiuti vari, ma è abbastanza in ordine. Diverso il discorso per i quasi due ettari, ‘cuore’ della festa. Facile prevedere che ci vorranno costosi interventi. Chi pagherà? L’interrogativo sorge spontaneo anche per quanto concerne i costi sostenuti dallo Stato per garantire l’ordine pubblico e denunciare i trasgressori.