"Quel testamento è apocrifo" Uso di atto falso: due a processo

"Il testamento è apocrifo", spiega al giudice Francesco Cerretelli l’esperta che ha analizzato il documento al centro di una vicenda giudiziaria. Che vede due persone accusate di aver usato un atto falso (non da loro redatto) grazie al quale sono venuti in possesso di un immobile a Colle Val d’Elsa. Parti civili due anziani, assistiti dall’avvocato Michele Cortazzo, eredi legittimi del cugino che era vedovo e possedeva un patrimonio immobiliare importante. Secondo la ricostruzione della procura una volta deceduto il parente, si scopre che un appartamento risulta occupato dalla compagna dello zio del cugino, anch’esso scomparso. Tutti concordi nel farla restare dove si trovava, per carità. Solo che alla morte della signora appare un legato, una disposizione testamentaria che dispone un diritto patrimoniale alla donna per quanto riguarda l’immobile. Qualcosa non torna, viene svolta una perizia da cui risulta appunto che si tratta di un apocrifo. Di qui la denuncia per l’uso di atto falso contestato ai figli della donna, difesi dall’avvocato Maurizio Forzoni. La sentenza arriverà a giugno.