"Prove e Palio, vi consiglio la mascherina"

Il direttore sanitario dell’Asl Sud Est, Simona Dei fa il punto in vista del 2 luglio: "Chi ha sintomi, anche senza febbre, lo guardi in tv"

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"Bello vedere di nuovo la terra in piazza del Campo, è segno di speranza e di futuro, e se nelle scelte non mancheranno l’attenzione e il rispetto, il clima di festa potrà essere vissuto in serenità": un augurio quello di Simona Dei, direttore sanitario dell’Asl Sud Est, a scongiurare il rischio che, dopo due anni di stop, la pandemia ’segni’ ancora la Festa senese. Il Palio coincide con l’inizio della nuova ondata Covid e i timori per il dopo sono innegabili.

La città è affollatissima, in piazza potrebbero entrare 15mila persone: rischioso?

"Secondo le disposizioni ministeriali in piazza la mascherina non sarà obbligatoria. E’, peró, fortemente consigliata nelle situazioni, come sono le prove o il Palio, di forti assembramenti per soggetti a rischio e anziani. E chi si sente sintomi, anche in assenza di febbre, dovrebbe scegliere nel rispetto di sé e degli altri di seguire il Palio in tv".

Piazza del Campo in sicurezza, anche con questo caldo?

"Per il 2 luglio, il 118 è pronto a garantire la massima sicurezza. Verranno disposte 5 postazioni sanitarie, un centinaio di soccorritori e 17 ambulanze. Poi è indispensabile il buon senso dei cittadini, bere molta acqua, vestirsi leggeri e con colori chiari".

Poi c’è il quadro Covid.

"Martedì nella provincia abbiamo avuto 537 tamponi positivi su 1.683 effettuati, con un tasso di positività del 26,4%. Due settimane fa, il 14, il tasso era al 13,7% (949 tamponi effettuati) e il primo giugno l’8,6% (1.088 tamponi). L’aumento c’è, i dati parlano chiaro".

E’ una nuova ondata dunque?

"Sì. Però dobbiamo vedere che tipo di ondata è. Se la contagiosità è molto alta, la forza delle varianti che circolano adesso è molto minore rispetto a quelle del 2020 e 2021. Le ospedalizzazioni per Covid sono ancora sotto controllo, anche le terapie intensive. Nell’Asl sud est, quindi non calcolando l’AouS, abbiamo un paziente in terapia intensiva su tredici posti letto disponibili ad Arezzo e due pazienti su otto posti letto a Grosseto".

Forse è stata sottovalutata?

"Nessuna sottovalutazione, il sistema sanitario è pronto ad affrontare la nuova ondata. Sappiamo bene che per ora possiamo pensare di vincere contro il Covid tutte le battaglie ma non la guerra. Il virus vuole sopravvivere e per questo si adatta a circolare in condizioni ambientali differenti (anche col caldo) rispetto a quelle iniziali".

Tutta colpa di Omicron5?

"La variante Omicron BA.5 ha un’alta contagiosità, tanto da riuscire a colpire persone già immunizzate con i vaccini o guarite da infezioni. Resta fondamentale, anche per questa variante, la validità della vaccinazione: protegge come uno scudo dalle forme più gravi, quelle che portano in terapia intensiva"

Sembra sia diversa da una semplice influenza o no?

"Per i vaccinati, i sintomi sono in gran parte sovrapponibili a quelli di un raffreddore con starnuti e rinorrea, il ’naso che cola’ insomma. Si può avere la febbre. È possibile anche la presenza di laringite o faringite e di cefalea accompagnata da affaticamento. Possono esserci dolori muscolari, riduzione dell’appetito, tosse insistente, sintomi gastrointestinali con nausea e diarrea. In meno di una settimana, in genere, tutto si risolve".

Infine c’è il nodo delle Usca, che terminano oggi, qual è la prospettiva?

"Dal 30 giugno per i professionisti sanitari delle Unità speciali Usca c’è ancora una possibilità di continuare il servizio nella nuova forma delle Uca (Unità continuità assistenziale). Abbiamo chiesto loro la disponibilità a proseguire l’attività per garantire ancora una adeguata risposta nella presa in carico dei positivi. Stanno arrivando in questi giorni le loro risposte".

Paola Tomassoni