
Il sindaco di Buonconvento Riccardo Conti va in pressing sulla Regione Toscana "L’amministrazione comunale ha presentato all’unanimità alcune osservazioni" .
"Riconosco la necessità dell’intervento di mitigazione del rischio idraulico, ma condivido le preoccupazioni dei cittadini e chiedo alla Regione di valutare gli adeguamenti al progetto da noi avanzati, per ridurre l’impatto ambientale e visivo e a migliorare la sostenibilità dell’opera". Il sindaco di Buonconvento, Riccardo Conti va in pressing sulla Regione, invitandola senza mezzi termini a rivedere il mega progetto per prevenire le alluvioni. Un progetto contestato per tutta una serie di motivi e contro il quale sono già state raccolte oltre 400 firme. Una petizione popolare promossa dal Comitato di valorizzazione di Buonconvento. Il progetto in questione prevede la costruzione di nuovi argini (oltre al rialzamento di quello esistente, che andrebbe a raggiungere i quattro metri di altezza ) dal vivaio Rabazzi fino al passaggio a livello sulla Cassia. "Di fatto - spiega il Comitato- questo comporterebbe la distruzione del paesaggio e il rischio di inondazione del paese in caso di crollo dell’argine". "Si tratta – aggiunge Conti- di un progetto nato in seguito alle alluvioni del 2013 e 2015, con un obiettivo chiaro: proteggere persone, case e attività del nostro territorio. Dopo anni di studi, iniziati negli anni ‘90, e vari lavori eseguiti, come ad esempio l’argine nei pressi della Coop e le disconnessioni fognarie, la Regione ha proseguito con ulteriori valutazioni ambientali, approvazioni tecniche e conferenze dei servizi, decidendo con i poteri a lei conferiti di procedere con la progettazione dell’opera". "L’amministrazione - conclude il sindaco- ha presentato all’unanimità alcune osservazioni che riguardano in particolare l’argine in via Aldo Moro, le disconnessioni della Cassia; le criticità della strada provinciale. Osservazioni che però non sono state accolte nella fase preliminare della progettazione, suscitando dubbi e perplessità". Il progetto in questione, insomma, così com’è, non piace a nessuno: né al sindaco, né alla sua Giunta, né alla cittadinanza e né a tutte le altre forze politiche.