Presunto stupro di gruppo, è fumata nera Le scelte di Portanova nell’udienza a luglio

Depositati nuovi elementi dai legali della studentessa che ha denunciato la violenza: i difensori degli imputati li analizzeranno. No del giudice al confronto fra la vittima e un minorenne coinvolto. L’avvocato Bordoni: "Ho sempre ritenuto Manolo innocente"

di Laura Valdesi

SIENA

Non ci sarà il confronto fra la studentessa senese che ha denunciato lo stupro di gruppo subito in un minuscolo appartamento a due passi da Piazza del Campo ed il minorenne che avrebbe preso parte a quella serata, insieme al giocatore del Genoa Manolo Portanova, allo zio di quest’ultimo Alessio Langella e ad un amico, Alessandro Cappiello. "Per il giudice non era necessario", spiega l’avvocato Gabriele Bordoni che difende il calciatore quando, dopo due ore di tensioni in aula, di stop & go dell’udienza davanti al gup Ilaria Cornetti, arriva la fumata nera. "Sarà il 5 luglio che decideremo se chiedere o meno un rito alternativo", annuncia ancora il legale. Manolo Portanova era ieri per la prima volta in tribunale dopo la fugace apparizione nel giugno 2021 per l’interrogatorio di garanzia. E’ arrivato insieme a Langella, senza fare alcuna dichiarazione. Così è stato al termine dell’udienza. "Quando verrà deciso il rito e saremo in una fase che consente di fare esternazioni parlerà. Attualmente siamo ancora in udienza preliminare", gli fa scudo Bordoni.

Sì, perché quello che doveva essere un punto di svolta nella delicata vicenda nata dall’incontro fra la studentessa e il calciatore, in realtà non è stato tale. Ma andiamo per ordine. Ci sono le telcamere ad attendere avvocato e giocatore fuori dal tribunale. Solo due gli imputati, Portanova appunto e Langella, manca invece l’amico Alessandro Cappiello. "Non era necessario che ci fosse in questa fase", chiariscono più avanti i difensori Antonio Voce e Filomena D’Amora. Alle 15 tutti in aula, il calciatore seduto accanto all’avvocato Alessandro Betti che assiste suo zio, quest’ultimo accanto al giocatore. Seguono senza battere ciglio per due ore un’udienza che non è semplice, almeno a giudicare dal tira e molla. La difesa Portanova chiede un faccia a faccia fra la studentessa che ha denunciato la violenza (non era in aula) e il più giovane dei quattro imputati che, minorenne all’epoca dei fatti, verrà giudicato dall’apposito tribunale di Firenze. Ma il gup Cornetti non è d’accordo. Non concede neppure il rito abbreviato condizionato al confronto. Gli avvocati della giovane, Jacopo Meini a cui si è affiancata Claudia Bini per ’Donna chiama Donna’, parte civile, rilanciano: se dovesse essere concesso però si dovrebbe fare in modo di cristallizzarlo una volta per tutte per evitare che la ragazza sia costretta ad essere ascoltata più volte. Inutile stillicidio. Ma anche al pm Micola Marini un eventuale incidente probatorio non va bene. Niente da fare. La situazione non si sblocca. Verso le 16 viene fatta una pausa. I legali dei tre imputati salgono al piano superiore per confrontarsi. Poi di nuovo tutti dentro. E infine la fumata nera: rinvio al 5 luglio. "Un’udienza andata a metà della traiettoria che s’immaginava – commenta a caldo l’avvocato Bordoni –, il 5 faremo le nostre richieste. Ci sono state produzioni delle parti civili effettuate alle 12.30 che non abbiamo avuto il tempo di esaminare". Elementi di prova e dichiarazioni. "Unitamente ad indagini difensive", osserva l’avvocato Meini. "Approfondiremo", aggiunge Betti, difensore di Langella. E quando Bordoni viene sollecitato ad esprimersi su cosa pensa di questo caso ribadisce: "Un’idea precisa, che ho sempre sostenuto, è che il mio assistito sia innocente".

Il 5 luglio, dunque, si saprà se il calciatore del Genoa deciderà di chiedere il rito abbreviato oppure procederà, come l’amico Cappiello che sembra leggermente differenziare la sua posizione, con il rito ordinario. Indipendentemente dall’opzione esercitata, il gup Cornetti fissata un’ulteriore udienza a settembre per definire la vicenda. Intanto il materiale acquisito dai cellulari con le copie forensi sarà inviato ad un tecnico a Firenze affinchè lo converta in un formato leggibile senza alterarne il contenuto in modo che sia fruibile dal giudice. La difesa si era già attivata in tal senso attraverso un proprio esperto.