Prende a colpi di ascia la sorella "Era affilata in entrambi i lati"

I carabinieri hanno raccontato al giudice cosa videro entrando nell’abitazione. C’era sangue e una sedia con un taglio

"Abbiamo sequestrato la sedia, si vedeva chiaramente il taglio che era compatibile con l’ascia", racconta un carabiniere che nell’aprile 2021 era in servizio a Colle e ora si trova a Sarteano. Era intervenuto in quella casa quando arrivò la segnalazione. "Ricordo che si trattava di un’ascia – prosegue – che era affilata su entrambi i lati". Proprio quella con cui, secondo l’accusa sostenuta ieri in udienza dal pm Serena Menicucci, avrebbe tentato di uccidere sua sorella. L’imputato era seduto accanto al difensore, l’avvocato Alessia Angeli, circondato da agenti della penitenziaria perché detenuto. "L’ascia – ha ribadito anche un luogotentente di Colle che ha testimoniato dopo – era appesa dietro la porta di camera dell’imputato. Non c’erano tracce di sangue". Durante la deposizione è emerso che la sorella era rimasta ferita ma non ad un braccio, erano rimaste lesionate due dita della mano. Quando i carabinieri entrarono trovarono la giovane che si teneva però il braccio insanguinato, il giovane dalm canto suo era stato collaborativo. In quel periodo si trovava ai domiciliari per un’altra causa. I militari ricostruirono, anche con un corredo fotografico che è stato depositato al collegio Spina, le mosse del giovane simulando quei momenti di follia. "Il colpo era inferto dall’alto, dunque teso a colpire organi vitali", ancora i carabinieri. La prossima udienza arriverà la sentenza.