Siena, violenza sessuale: il pm chiede 6 anni per Manolo Portanova. Sentenza il 6 dicembre

Stessa pena chiesta per l'altro giovane imputato che ha scelto l'abbreviato. Gli imputati sono tre. L'accusa è per tutti di violenza sessuale di gruppo e lesioni

L'avvocato Bordoni con Manolo Portanova

L'avvocato Bordoni con Manolo Portanova

Siena, 22 novembre 2022 - Arriverà il 6 dicembre, nel pomeriggio, la sentenza di gup Ilaria Cornetti sul caso del presunto stupro avvenuto nella notte fra il 30 e il 31 maggio 2021 in un appartamento vicino a piazza del Campo.

Tre gli imputati, fra cui il calciatore del Genoa Manolo Portanova, 22 anni, presente in aula insieme allo zio Alessio Langella, 24 anni, anche lui imputato. Il terzo imputato è Alessandro Cappiello, 25 anni.

L'accusa è per tutti di violenza sessuale di gruppo e lesioni nei confronti di una studentessa senese.

Il pm Nicola Marini ha chiesto una condanna a 6 anni.  L'udienza è iniziata alle 9 e terminata dopo le 18, poi il rinvio solo per la sentenza. All'inizio dell'udienza Portanova ha fatto dichiarazioni spontanee ribadendo la propria innocenza, come sempre detto dal suo avvocato. La studentessa non era un tribunale.

ll rinvio consentirà al giudice Ilaria Cornetti di esaminare tutti gli aspetti e le circostanze messi in evidenza dagli avvocati degli imputati e dalla parte civile, compresa anche l'associazione 'Donna chiama donna'.

Gli avvocati

I difensori di Portanova e Langella hanno chiesto l'assoluzione dei loro assistiti.

L'avvocato di Portanova, Gabriele Bordoni: "Non cambiamo tesi, non siamo mica marionette, abbiamo detto una cosa ed è sempre stata quella". "Manolo ha fatto solo una battuta al giudice ribadendo quello che ha sempre detto e che speriamo venga recepito nella sentenza", ha aggiunto Bordoni ai giornalisti che gli chiedevano cosa avesse detto il suo assistito in aula.

"Ho chiesto il non luogo a procedere per il mio assistito", ha detto l'avvocato Antonio Voce, legale di Cappiello, al termine dell'udienza.

L'avvocato Alessandro Betti, legale di Langella, ha osservato: "Ritengo che il rinvio dell'udienza sia dovuto all'esigenza del Gup per fare le sue valutazioni. I dati sono stati forniti sono vari e su larga scala. Il  fatto è stato sviscerato in tutti i suoi aspetti".

L'avvocato Jacopo Meini, difensore della vittima, ha detto: "Loro riferiscono di un atto consensuale, ma la mia cliente ha più volte ribadito il non consenso". "È stato un processo - ha aggiunto - in cui abbiamo dovuto ripercorrere quelle 48 ore analizzando ogni dettaglio per arrivare alla sentenza".