
Piccolo Museo del Diario, le parole si fanno memoria
Abbiamo intervistato tramite collegamento con la LIM di classe, Natalia Cangi, Direttrice del Piccolo Museo del Diario di Pieve Santo Stefano (AR).
In cosa consiste il suo lavoro?
"Il mio è un lavoro di incontro, accolgo le persone nel mio ufficio per parlare del perché questi diari sono arrivati qui, ed è anche un lavoro di organizzazione delle altre persone: gli archivisti, di chi digitalizza ecc."
Chi ha ideato questo posto e quanti anni fa?
"Tutto questo non ci sarebbe se non ci fosse stato un giornalista, uno scrittore che si chiama Saverio Tutino. L’ archivio quest’anno compie 40 anni mentre il museo ne ha 10, ma fanno parte di un’unica istituzione".
Qual’è il diario più particolare?
"Nell’archivio ci sono attualmente 10143 e uno molto particolare è un diario scritto su un lenzuolo: lo ha scritto una donna di 72 anni che dopo aver perso il marito ha iniziato a scrivere la sua vita con lui".
È possibile prendere in prestito i diari?
"Non è possibile perché sono scritti inediti, sono storie vere. È possibile leggerli qui, però abbiamo un sito internet e con l’autorizzazione degli interessati pubblichiamo dei pezzi on line".
Perché hai deciso di parlarne alle scuole?
"Quello che noi raccogliamo e curiamo con grande attenzione, speriamo possa diventare un patrimonio che riguarda tutti e che la memoria possa essere tramandata".