Petric Il capitano fa appello all’orgoglio

"Non facciamo calcoli, lo sport non va sempre con la matematica. Dobbiamo dare il massimo stasera e nell’ultimo match, poi si vedrà"

Petric Il capitano fa appello all’orgoglio
Petric Il capitano fa appello all’orgoglio

Il capitano Nemanja Petric chiama i compagni a raccolta. È il momento di tirare fuori tutto quello che si ha dentro per vincere la partita contro Verona: "Ci siamo allenati come potevamo, abbiamo preparato questa sfida per arrivarci al meglio possibile. Non ho dubbi sull’approccio: non ho mai visto un professionista a cui piaccia stare male o perdere. Quando si perde significa che non si è raggiunto l’obiettivo, quindi è chiaro che ce la metteremo tutta. Sicuramente non ci mancherà la voglia di fare il risultato, dovremo essere bravi a recuperare quel ritmo di gioco che avevamo un mese fa, quando abbiamo fatto tre vittorie consecutive".

Che partita sarà?

"È importante, come lo sono state tante altre, ogni partita di Superlega lo è. Siamo a questo punto evidentemente perché abbiamo faticato, con una prima parte di stagione difficilissima, con pochi punti guadagnati. Questo ci ha messo ulteriore peso, indietro non si può tornare, ci aspetta questa partita dove dovremo fare di tutto per vincere. Dobbiamo approfittare dei loro momenti di difficoltà, cercando di aggredirli".

Questo turno di campionato in particolare è l’occasione più ghiotta per fare punti?

"Anche con Taranto era un’opportunità per fare più punti di loro, non è andata come immaginavamo. Abbiamo preso un solo punto. Nelle partite contano anche gli avversari, non è mai detto, abbiamo visto con Perugia che ha perso con Piacenza. Potrebbe essere una buona opportunità per metterci nella situazione di giocare un’altra partita importante a Monza con uno scenario diverso".

Quanti punti servono per la salvezza?

"Non mi piace fare i calcoli, lo sport non va sempre con la matematica. Noi dobbiamo fare il massimo, poi se i punti conquistati saranno sufficienti saremo tutti felici. Io credo che se noi in queste due gare facciamo il massimo riusciremo ad essere felici".

Da capitano cosa ha detto alla squadra?

"Cerco di stare vicino ai compagni, se qualcuno ha bisogno di parlare io ci sono. Ho cercato di far capire che è importante pensare a noi stessi".

Lei ha giocato finali di ogni tipo. Che effetto le fa giocare per la salvezza?

"Non è usuale. Tutte le partite portano un certo livello di tensione, ed è sempre bello averla, finché ce l’hai è segno che ci tieni. Le partite per la salvezza aumentano un po’ la tensione, però non c’è una formula, porti in campo è quello che hai costruito durante la stagione. I miracoli non vengono, te li devi guadagnare, come la fortuna".

Che squadra è Verona?

"Verona è una squadra fisica e giovane, in alcuni fondamentali sono tra i più forti del campionato. Credo che anche noi abbiamo delle doti per rispondere, sarà una partita combattuta, un po’ di esperienza nei momenti importanti dovrebbe farsi sentire. Dipende anche da come l’approcciano loro".

Giocare dopo Taranto sarà un vantaggio o uno svantaggio?

"Non ci ho pensato, dipende da ogni singolo. Io credo che non dobbiamo guardare il risultato delle altre, dobbiamo pensare alla nostra partita. Poi è chiaro che sapremo il loro risultato, però spero che qualsiasi cosa accada non influisca sulla nostra prestazione".

Stefano Salvadori