Pay Care, niente di fatto Nuova manifestazione dei lavoratori in piazza

L’azienda blocca le uscite incentivate, ma apre sugli incentivi alle riassuzioni. La condanna di Fabiani: "Decisione ingiustificabile". La rabbia dei sindacati.

Pay Care, niente di fatto  Nuova manifestazione  dei lavoratori in piazza

Pay Care, niente di fatto Nuova manifestazione dei lavoratori in piazza

di Cristina Belvedere

Niente di fatto. Neppure la nuova riunione del tavolo regionale sulla vertenza Pay Care ieri ha garantito certezze ai 48 dipendenti del sito di Monteriggioni. L’azienda continua a tenere in sospeso l’intesa sulle uscite incentivate, mentre si è detta disposta ad applicare l’accordo quadro sulle politiche attive del lavoro, per favorire l’eventuale riassunzione dei dipendenti presso altre realtà. In pratica Pay Care ha chiesto ai rappresentanti sindacali di segnalare se ci sono aziende disposte ad assumere alcuni addetti.

I sindacati sono quindi sul piede di guerra e annunciano per questa mattina in piazza Salimbeni una manifestazione di protesta con presìdio dalle 10 alle 12,30 per denunciare la situazione in atto. "Gli accordi non si rivedono unilateralmente ma con tutte le parti che li hanno sottoscritti, non si sospendono o disdicono né si accettano a pezzi", commenta Valerio Fabiani, consigliere per lavoro e crisi aziendali di Eugenio Giani. "La scelta di Pay Care è irrazionale e ingiustificabile, visto che c’è la disponibilità manifestata dai sindacati di rimettersi al tavolo per aggiornare l’accordo di luglio: non si capisce perché l’azienda non voglia. La Regione – assicura Fabiani – si metterà a lavoro fin da subito per cercare un confronto e trovare una soluzione il più rapidamente possibile". Nel frattempo lo stesso gruppo ComData (a cui Pay Care fa capo) è stato chiamato in causa dinanzi alla Regione anche nella sua terza e più consistente articolazione aziendale toscana, ovvero il call center di Livorno.

Massimo Onori, segretario della Fiom Cgil Siena, parla chiaro: "Non siamo per nulla soddisfatti. L’azienda ci ha comunicato che ci sono commesse anche per la prossima settimana, ma qui si va avanti di sette giorni in sette giorni senza alcuna prospettiva. In questa situazione di totale incertezza – conclude Onori – confermiamo lo stato di agitazione".

Sulla stessa lunghezza d’onda Giuseppe Cesarano, numero uno della Fim Cisl Siena: "Abbiamo chiesto ai rappresentanti di Pay Care quali saranno gli aspetti organizzativi da qui a dicembre. La risposta è stata che nella sede di Livorno è scattata la cassa integrazione per la mancanza di commesse. Si sta valutando di chiedere un incontro al ministero con ComData per analizzare la situazione in tutti i siti italiani".