
di Paolo Bartalini
Cassa integrazione per 91 lavoratori. Pay Care, marchio attivo nel settore dell’assistenza ai clienti oggi appartenente al gruppo Comdata con sede alla Tognazza (Monteriggioni), ha aperto la procedura. Una vicenda che crea apprensione per i possibili risvolti pesanti sul territorio.
Il caso, legato alle questioni della ex Bassilichi, ha avuto origine dalla perdita di una commessa da parte della stessa Pay Care a favore di un’altra realtà internazionale, la Covisian. Una mutazione di scenario che ha provocato inizialmente i rischi per il posto di lavoro a carico di 26 unità, che si sono trovate davanti a un terribile bivio: accettare la proposta di Covisian - che garantisce sì la permanenza della struttura senese, ma solo per i prossimi dodici mesi – oppure rispondere no e vedere all’orizzonte la cassa integrazione, estesa da Pay Care a tutti e 91 i componenti della forza lavoro del circondario, con tutti i punti interrogativi per il domani che un quadro del genere comporta.
Un contesto, alquanto delicato, che ha suscitato la netta reazione delle organizzazioni sindacali Fim Cisl e Fiom Cgil. "Non accettiamo ricatti – spiega, per Fim Cisl, Giuseppe Cesarano – in una situazione nella quale i lavoratori hanno dovuto scegliere tra condizioni che in pratica non offrivano sicurezza occupazionale. Abbiamo ribadito la nostra contrarietà a sottoscrivere un accordo con simili presupposti. Le dichiarazioni di un solo anno di permanenza sul territorio, fino al 30 giugno 2022, non hanno permesso ai sindacati di portare alle maestranze delle certezze sul loro futuro a livello occupazionale. Troppe le distanze rilevate tra le parti".
Covisian ha formulato anche la proposta di un differente inquadramento degli addetti, un passaggio dal settore metalmeccanico attuale, al campo delle telecomunicazioni. Un chiaro dissenso è stato espresso dai sindacati e dai lavoratori stessi anche nei riguardi di tale nuova opzione contrattuale, definita senza mezzi termini "meno favorevole e più sconveniente sotto vari punti di vista".
Si addensano insomma le nubi sul futuro del gruppo nel Senese, dopo l’uscita dal territorio di un’altra tranche della ex Bassilichi, Base Digitale Spa, i cui addetti scioperano anche oggi "a sostegno dell’occupazione, contro ogni logica di sfruttamento e per aprire un confronto serio che neutralizzi le possibili ricadute", come è riportato nella nota della Rappresentanza sindacale unitaria diffusa in questi giorni. Anche a causa della commessa perduta del Monte dei Paschi sull’help desk tecnologico, finita a Fastweb. Ad onta del fatto che Marco Bassilichi sia tra i fondatori della joint venture Base Digitale con Sesa e sieda nel consiglio d’amministrazione del Monte dei Paschi.
E per l’immediato? Quali prospettive per il personale di Pay Care? "Nei prossimi giorni – si spiega in conclusione dall’ambito sindacale – capiremo insieme con le istituzioni quali risposte dare ai 91 lavoratori".