Obbligo Green Pass al lavoro, conto alla rovescia In 19mila rischiano: lo stipendio o il tampone

La platea in età lavorativa coperta da vaccino è dell’85 per cento. Il camper dell’Asl riprende il tour in cerca dei ritardatari del vaccino

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La rabbia cavalcata dall’ultradestra e sfociata sabato nei disordini di Roma che per otto ore è rimasta ostaggio dal nocciolo violento dei manifestanti ha una scintilla: l’obbligatorietà del Green Pass. Quella che scatterà per tutti i lavoratori, professionisti, dipendenti, autonomi. Incluse partite Iva, chi offre servizi occasionali come idraulici e elettricisti, ma anche badanti, colf e baby sitter. Oltre che per tutti i dipendenti dei locali dove fino a oggi l’obbligo era previsto per i clienti: ristoranti, bar, palestre, piscine. Queste categorie dal 15 ottobre dovranno esibirlo per entrare a lavoro. O, in alternativa, dimostrare di essere risultati negativi a un tampone molecolare nelle ultime 72 ore, che diventano 48 se il tampone è rapido.

Ma quante persone nella nostra provincia interesserà la misura sancita dal Governo lo scorso 17 settembre? E quanti di loro ancora si trovano senza il Qr Code in tasca? Tracciare un bilancio è molto complesso. Ma una prima stima, a quattro giorni dall’introduzione della misura è possibile, utilizzando come bussola i dati delle vaccinazioni dell’Asl Sud Est.

La platea di persone in età lavorativa, cioè fra i 20 e i 60 anni è di circa 137mila unità, in pratica il 57 per cento del totale della popolazione vaccinabile over 12 nella nostra provincia. Al momento la campagna vaccinale ha toccato, fra prima e seconda dose, l’86 per cento circa della popolazione residente. Il verdetto, senza pretese scientifiche è questo: i lavoratori della nostra provincia ancora in attesa di iniziare il ciclo vaccinale sfiorano le 19mila unità. In pratica l’otto per cento circa di tutta la popolazione over 12 della nostra provincia. Un risultato notevole come valore assoluto.

Ma dietro quel numero si nascondono le vite di persone che nel caso siano occupate, fra quattro giorni, rischiano di avere guai sul posto di lavoro. O comunque essere costrette a sborsare soldi ogni tre giorni per una raffica di tamponi. Si tratta però di stime senza pretesa scientifica. La certezza invece è che le sanzioni per chi accede in azienda senza Green Pass vanno dai 600 a 1.500 euro, mentre per il datore di lavoro che non controlla si va da 400 a mille euro. I lavoratori che non si adeguano avranno lo stipendio congelato. Un’opportunità per chi ancora non avesse iniziato il ciclo è rappresentata da camper vaccinale dell’Asl Sud Est che oggi ripartirà da Salceto a Poggibonsi davanti alla sede di Cna dalle 14,30 alle 18, facendo tappa davanti alla sede di diverse aziende per dare l’opportunità ai dipendenti di ’rimediare’ al ritardo.

Ecco le tappe: domani al mercato di Poggibonsi dalle 9 alle 13; mercoledì al mercato settimanale di Siena dalle 9 alle 13; giovedì in via Massetana Romana a Siena dalle 9 alle 13; venerdì alla sede Confersercenti di Siena in viale Europa dalle 9 alle 13; domenica alla Festa d’Autunno Abbadia San Salvatore dalle 11 alle 17; lunedì 18 alla sede Confesrcenti di Chiusi dalle 9 alle 13; martedì 19 al mercato di Sinalunga dalle 9 alle 13 e mercoledì 20 ale mercato di Chianciano Terme dalle 9 alle 13.

cla.cap