"No ai grandi ’parcheggi’ per chi arriva in Italia" Monito del cardinale Lojudice

Appello dell’Arcivescovo: "Lavorare sull’integrazione"

"No ai grandi ’parcheggi’  per chi arriva in Italia"  Monito del cardinale Lojudice
"No ai grandi ’parcheggi’ per chi arriva in Italia" Monito del cardinale Lojudice

"Immigrazione non può più essere sinonimo di emergenza". Così l’Arcivescovo di Siena, Augusto Paolo Lojudice, che nell’editoriale su ’Toscana Oggi’ interviene in merito al fenomeno migratorio: "Il problema esiste e giorno dopo giorno sta diventano sempre più grande, ma trattare i flussi migratori solo con l’ottica emergenziale rischia di non mettere al centro i diritti degli uomini, donne e dei bambini che arrivano nel nostro Paese – spiega il cardinale –. Occorre in uno sforzo congiunto tra istituzioni, chiesa e società civile, capire come questa accoglienza sia veramente a misura di uomo e come si possa favorire una reale integrazione".

"Non penso sia utile investire solo su dei grandi parcheggi, come li chiamo io, di tante persone che non hanno più nulla e che fuggono dai loro Paesi – continua il prelato –. Molti centri di prima e seconda accoglienza rischiano di diventare solo delle gabbie senza una vera integrazione e senza quello spirito di umanità e vicinanza che deve animare ogni azione nell’accoglienza". Il cardinale evidenzia: "In Toscana al 31 agosto sono presenti 7759 persone nei centri di accoglienza di diversa natura e 1178 nei centri Sai. In totale sono 9557. Insomma un crescendo di uomini, donne e bambini a cui dobbiamo garantire un futuro". poi il riferimento a Chiusi, "dove in una struttura sequestrata alla mafia verranno accolti trenta migranti". Lojudice conclude: "Sono importanti le modalità dell’accoglienza, anche nel rapporto con la comunità. Servono persone qualificate e preparate accanto ai migranti. Solo così potremo gestire il fenomeno".

C.B.