
Ha raggiunto quasi il punto di ebollizione la discussione al Circolo dell’Agrestone, dove il sindaco Alessandro Donati ha incontrato i cittadini per parlare delle problematiche del quartiere. Al centro della discussione è finita, inevitabilmente, l’acqua per l’irrigazione, che all’Agrestone manca ormai da due anni per problemi sia agli impianti che alle Gore, benché molti dei residenti abbiano la garanzia dell’impiego dell’acqua non potabile nei contratti di acquisto delle loro abitazioni. Sull’argomento il sindaco ha sottolineato, ancora una volta, il doppio problema che riguarda la zona: ""L’impianto è deteriorato a causa dell’elevata quantità di calcare dell’acqua della Gora. Inoltre, con gli anni, sono state allacciate troppe utenze ad un sistema che era inizialmente previsto solo per l’Agrestone. E’ possibile pensare, in compartecipazione con i cittadini, ad una revisione totale dell’impianto, e magari ad un frazionamento orario o giornaliero dell’acqua tra i vari quartieri. Dallo scorso dicembre, infine, la Gora è ostruita da una frana, sulla quale non è possibile intervenire fino all’autorizzazione della Sovrintendenza alle Belle Arti, perché, nel corso del contenzioso con la ditta PVG, che ormai da anni ha la concessione per l’utilizzo delle acque, sul progetto idroelettrico, che sfrutterebbe sia il fiume che i canali, le Gore sono state dichiarate bene monumentale, quindi qualsiasi intervento senza permesso sarebbe illegale"". Posizioni che i cittadini non sembrano aver digerito, a giudicare dai toni raggiunti dalla discussione: non sono mancate infatti le accuse all’amministrazione.
Marco Brunelli