REDAZIONE SIENA

Mutui Mps e operazioni immobiliari Il filo diretto con le terre di Siena

Il leader di Forza Italia costruì Milano2 grazie ai finanziamenti del Monte, cercava un buen retiro senese

Mutui Mps e operazioni immobiliari Il filo diretto con le terre di Siena

Dal Monte dei Paschi agli investimenti immobiliari: c’è sempre stato un legame stretto tra il territorio di Siena e Silvio Berlusconi che, sebbene non sia mai stato protagonista di iniziative politiche in città, ha sempre guardato con interesse alla realtà senese. Proprio grazie al Monte dei Paschi infatti Berlusconi trovò i finanziamenti necessari alla sua scalata imprenditoriale che toccò il culmine con la costruzione di Milano 2 negli anni ’80. "È un’istituzione cui voglio bene – il giudizio sulla banca espresso ai microfoni di Radio 2 –. Il legame con Mps era tale per cui risultai come l’unica società a cui l’istituto di credito concedeva mutui premiando la puntualità dei pagamenti". E ancora nel 2020, al coordinamento regionale azzurro in modalità telematica ai tempi del Covid, ribadì: "Nella mia attività imprenditoriale ho avuto sempre il Monte dei Paschi a fianco. Ho conosciuto la correttezza e la bravura dei suoi dipendenti e dirigenti. Sono sempre stato innamorato di Mps e di Siena, ho tanti amici tra i senesi, che mi hanno sempre parlato della città che loro amano".

Un rapporto stretto che tuttavia in passato non ha mancato di sollevare polemiche e critiche, in particolare circa la comune appartenenza alla P2 di Berlusconi e di alcuni vertici della banca. Di recente invece un conto corrente di Mps è stato al centro dei processi sul caso ‘olgettine’, perché da lì sarebbero arrivate alcune delle elargizioni alle donne coinvolte. Come detto, la provincia di Siena fu più volte al centro degli interessi immobiliari del Cavaliere. L’8 aprile 2010 Berlusconi venne immortalato nel comune di Monteroni d’Arbia, perché interessato ad acquistare la tenuta La Selva nelle campagne nei pressi di Ville di Corsano. All’epoca era presidente del Consiglio e arrivò con la figlia Marina e l’inseparabile avvocato Niccolò Ghedini. Qui a salutarlo c’erano il prefetto dell’epoca Maria Gerarda Pantalone, il presidente della Provincia Simone Bezzini, i sindaci di Sovicille, Alessandro Masi, e Monteroni d’Arbia, Jacopo Armini. La visita durò alcune ore, poi Berlusconi partì senza incontrare i tanti giornalisti che lo aspettavano fuori dal cancello, diretto allo scalo di Ampugnano per ripartire con un volo privato.

Di quell’acquisto non se ne fece niente. Come di altre ipotesi analoghe. Nel 1993 fu Berlusconi stesso ad alzare il telefono e chiamare l’allora caposervizio de La Nazione di Siena, Sandro Fornaciari, per smentire l’acquisto di un appartamento in Piazza del Campo, che gli era stato attribuito. Si parlava insistentemente di una proprietà nel palazzo all’imbocco di via di Salicotto, alla curva di San Martino. Anche in quel caso nessun contratto firmato. Così come nel 2003 sembrava concluso l’acquisto, o almeno così riportavano le indiscrezioni, per il castello di Velona, splendida struttura trecentesca nei pressi dell’abbazia di Sant’Antimo, a Montalcino, con cinque ettari di vigneti di Brunello. Invece l’accoglienza tutt’altro che ospitale degli abitanti della zona (le cronache dell’epoca riferiscono di insulti e gestacci indirizzati al Cavaliere) avrebbe fatto cambiare idea al leader di Forza Italia. E proprio nel castello di Velona, a distanza di quasi vent’anni, lo scherzo del destino: nell’antica residenza il 2 luglio dell’anno scorso si è tenuto il ricevimento delle nozze celebrate dal sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli tra l’ex storica compagna di Silvio Berlusconi, Francesca Pascale, e la cantautrice Paola Turci. Ieri la scomparsa del leader azzurro e il sipario che scende su colui che ha scritto parte della recente storia italiana.

Cristina Belvedere

Orlando Pacchiani