LAURA VALDESI
Cronaca

Siena, la presenza delle divise ’doma’ la movida

Forze di polizia schierate in Piazza fino a tardi come deterrente. In Salicotto nuovo allarme: arrivano ambulanza e Volante

Polizia in centro

Polizia in centro

Siena, 25 maggio 2020 - Come se il virus non fosse esistito. E i contagiati appartenessero ad un altro pianeta. La movida anche a Siena ha ripreso da dove aveva lasciato, a inizio marzo. La notte scorsa non ci sono stati eccessi, né blitz delle forze dell’ordine che erano schierate in Piazza. Tutte, da polizia a carabinieri, dalla Finanza alla Municipale.

L’effetto deterrente c’è stato ma fino ad un certo punto perché dopo mezzanotte sui social circolavano foto degli incontri ravvicinati fra i giovanissimi che alimentavano la preoccupazione della comunità. Nelle prossime ore anche il Comune si attiverà, dopo aver schierato la Municipale per invitare al distanziamento e a indossare le mascherine.

A breve è previsto un tavolo tecnico in questura per rendere operativa la ‘filosofia’ decisa dal Comitato in prefettura. Bisognerà conciliare la necessità di tenere aperti i locali con la tutela della salute pubblica invocata da molti. Perché i ragazzi che sono stati bravissimi durante il lockdown stanno tornando alle vecchie abitudini.

Vedi l’allarme nei giardini di Salicotto, sabato sera dove c’era un gruppetto di giovanissimi. Minorenni. E’ arrivata anche l’ambulanza della Misericordia e poi la polizia. Alcuni residenti sono scesi in strada. Scene che, in una fase così delicata come l’attuale, creano allarme. Perché chi ieri sera ha fatto un giro intorno a Piazza si è accorto che i ragazzi prendono da bere e poi vanno nei vicoli a fare il pic-nic: qui possono togliersi la mascherina senza rischiare multe.

A Firenze si comincia a parlare dell’ipotesi steward per tenere sotto controllo la situazione. "Tutte le prescrizioni che limitano la libertà diventano soluzioni – ribatte sollecitato sul tema Daniele Pracchia, diretto Confcommercio Siena – ma quanto possono servire e costare? Siamo ad una settimana neppure dalla riapertura. Molti stanno riflettendo su come restare aperti. Aggravare di ulteriori spese, dopo quelle già sostenute per evitare il contagio, mi sembra francamente difficile. Senza contare che non sono organi di polizia, possono solo consigliare. Il rischio è che alla fine la prefettura imponga regole più stringenti per cui ci rimettono gli esercenti. Le persone devono capire che non siamo nella normalità, le disposizioni sono definite e occorre rispettarle. L’unica via è cercare di lavorare sull’educazione e sul corretto comportamento delle persone".

"Si tratta di un problema nazionale – sottolinea Leonardo Nannizzi, presidente provinciale Confesercenti – con le dovute proporzioni in base alle città. Le attività commerciali sono state responsabilizzate e si sono adeguate. Credo che adesso tocchi ai singoli cittadini. Per quanto riguarda i minorenni ma anche i 18enni le famiglie, in questa fase delicata, devono intervenire. Non si può pensare che per ogni ragazzo ci sia un vigile o un poliziotto. Gli steward? C’è stato pochissimo tempo per capire come muoversi da quando è arrivata la firma di Rossi per la riapertura, comunque ci ragioneremo a 360 gradi".