LAURA VALDESI
Cronaca

Maltratta e minaccia di morte la madre, condannato a oltre tre anni

L’avvocato della 71enne: "Doveva soddisfare ogni capriccio". Il difensore: "Percorso di riabilitazione"

Indagini dei carabinieri

Siena, 21 dicembre 2023 – “Devo difendere una madre dal figlio. Apro una parentesi. Abbiamo ascoltato in aula una dichiarazione spontanea di quest’ultimo. Incredibilmente pacata. Dove rilevo l’incredibile pretesa di ridicolizzare l’istruttoria quando di essa fanno parte le sue dichiarazioni", esordisce l’avvocato Alessandro Buonasera. Tutela un’anziana donna che era stata costretta a puntare il dito contro il figlio, lasciando il paese della Valdichiana dove viveva perché aveva paura di lui. Esausta per via di comportamenti che, così ha deciso ieri il giudice Elena Pollini, sono stati in realtà maltrattamenti. L’uomo, 43 anni, difeso da Michele Del Giusto, è stato condannato a 3 anni e sei mesi, senza benefici, più 5 anni di interdizione dai pubblici uffici e ad un risarcimento di 7500 euro. Fra 90 giorni le motivazioni della sentenza su una vicenda dolorosa dove una madre ha dovuto costituirsi parte civile dopo averle tentate tutte per rimettere il suo ragazzo in carreggiata. E’ stata costretta a raggiungere la figlia che vive nel nord Italia ed anche a rifugiarsi in una casa protetta, prima di tornare in Toscana. "Il mio assistito – ha commentato dopo il verdetto l’avvocato Del Giusto – sta seguendo un percorso di riabilitazione dopo aver trascorso una fase buia della propria vita. Il suo desiderio è quello di potersi riavvicinare alla madre".

"I messaggi via whatsapp non possono essere considerati un gioco", aveva sottolineato il pm chiedendo la condanna a 4 anni. Il 43enne, è emerso dal dibattimento, aveva inviato foto di armi e di coltelli alla donna anche se quando era stato sentito aveva detto appunto che si trattava di un gioco. Le erano arrivati, una volta fuggita dalla Valdichiana, video dell’uomo che impugnava armi. La sorella era stata costretta a bloccare sul cellulare il fratello che mandava immagini a suo dire "orripilanti, di cadaveri e anche porno". "Quando aveva la madre a disposizione – ha osservato l’avvocato Buonasera - le imponeva di soddisfare ogni suo capriccio. ’Fammi la spesa’, ’comprami da bere’, ’voglio due pacchetti di sigarette’. Richieste continue, di ogni tipo. E non poteva ritardare , altrimenti scattavano offese e minacce. Un vicino di casa che è stato ascoltato ha parlato di odio enorme verso la madre, sentendo dire al figlio che l’avrebbe ammazzata. Aveva paura, persa ogni serenità. Terrorizzata al punto da lasciare bere e sigarette in fondo alle scale dell’abitazione del 43enne".

Emerge che la donna nel febbraio 2021 si era rivolta persino al sindaco chiedendo aiuto perché il figlio aveva un problema di dipendenza dall’alcol. In quella circostanza mostrò al primo cittadino il video inquietante ricevuto. "C’è un figlio – ribadisce Buonasera – che impone alla madre, che lo subisce per paura, una determinata condotta".