L’Università Stranieri cerca spazi "Il futuro si gioca sulle residenze"

Ieri la cerimonia inaugurale: il rettore Montanari ripercorre l’anno "interessante quanto terribile" "Fra pandemia e guerra si è consumato il calo delle iscrizioni. Dal Ministero 1,2 milioni di euro in più"

Migration

Il Ministero ha riconosciuto 1,2 milioni di euro di finanziamento straordinario triennale all’’Univerrsità per Stranieri di Siena, in aggiunta al Fondo ordinario: risorse con cui l’ateneo senese attiverà tre nuovi corsi di lingue, turco, swahili e vietnamita; e risorse che consentiranno l’assunzione di 3 docenti ucraini e 2 russi, in fuga dalle bombe e dalla ditttatura, accolti dall’ateneo. Fin qui le buone notizie. Purtroppo con la pandemia prima e la guerra russo-ucraina poi, le immatricolazioni sono diminuite del 10 per cento e gli iscritti sono oggi circa 2.500. Ad aggiungersi alle note dolenti e motivo in più del calo, sono "la straordinaria difficoltà per gli studenti di trovare alloggio e vivere a Siena"; complici sono il Fondo per l’edilizia universitaria sottostimato e il Dsu Toscana abbandonato dalla Regione. Queste le anticipazioni del rettore Tomaso Montanari alla cerimonia di inaugurazione del 31° anno accademico dell’Università per Stranieri, ieri nell’aula magna della sede in piazzale Rosselli.

Quindi il via alla cerimonia con le chiarine, alla presenza quest’anno dei gonfaloni della Regione, Provincia e anche del Comune di Siena e dell’Anpi.

"Negli anni trenta del Novecento, sir Austen Chamberlain – fratello del primo ministro britannico – rese popolare una maledizione cinese che egli aveva imparato dall’ambasciatore inglese presso il Celeste Impero: ’Possa tu vivere in tempi interessanti!’ - inizia il rettore Montanari la sua relazione -. Essa sembra essersi perfettamente attuata in questo ultimo anno: il protrarsi della pandemia con i suoi limiti e obblighi; una guerra nel cuore dell’Europa; la crisi energetica; la sfida di una società come quella italiana ormai irrevocabilmente multiculturale, ma anziana, impoverita e malgovernata. Tempi interessanti, senza alcun dubbio. E proprio per questo difficili. A tratti, terribili".

Ma, come scrive Friedrich Hölderlin, "là dove cresce il pericolo, cresce anche ciò che salva": nasce a Siena l’originaria Scuola per Stranieri, con la mission di "contribuire alla costruzione della convivenza civile attraverso la formazione al plurilinguismo e multiculturalismo". E il rettore si appella al Codice etico per narrare il suo programma: ne esce l’annuncio della trasformazione dei contratti a tempo deteminato in indeterminato, per docenti e personale tecnico e amministrativo; poi la necessità di "un governo plurale" alla guida dell’ateneo.

Si arriva così al capitolo del diritto allo studio, da garantire a tutti: "Siamo lontani da questo risultato - dice Montanari –. E la scorciatoia della didattica digitale è un rimedio peggiore del male. E’ vitale riportare gli studenti a Siena: per farlo dobbiamo offrire nuovi spazi, migliori servizi. Mi rivolgo alla Regione, al Comune di Siena e alla Fondazione Mps: il problema dell’alloggio e delle mense per gli studenti è ’il’ problema centrale per la tenuta e sviluppo del sistema universitario. Gli atenei – mi permetto in questo di parlare insieme al rettore Di Pietra – faranno la loro parte nel costruire un’offerta di formazione sempre migliore e attrattiva: ma la Regione, la città, gli enti devono capire che il futuro si gioca sulla capacità di dare casa e vitto alla comunità di studenti. Noi, alla Stranieri, proviamo a fare la nostra parte: abbiamo restituito efficienza alla residenza di Villa il Pino, il servizio mensa nella tensostruttura va a pieno ritmo; stiamo lavorando per realizzare un bar all’interno e anche una sorta di giardino-spazio di studio estivo; avremo nel prossimo anno un luogo di meditazione, spiritualità e preghiera e una biblioteca più grande, per cui siamo in trattativa con Rete Ferroviaria Italiana.

Infine nella relazione del rettore c’è la condanna della guerra e l’elogio dei successi: dalle lauree honoris causa a a Nadia Fusini e a Ludmila Petruvseskaja alla grande scoperta archoelogica di San Casciano Bagni, che ha portato il nome della Stranieri nel mondo.

Paola Tomassoni