PINO DI BLASIO
Cronaca

"Le piccole zone rosse raffreddano i contagi La Regione vuole la nuova Casa della Salute"

D’Urso, dg dell’Asl Toscana sud: "I divieti sono serviti. Pronti a migliaia di vaccinazioni. Al presidente Giani piace l’idea del nuovo distretto"

di Pino Di Blasio

Antonio D’Urso, direttore generale dell’Asl Toscana Sud Est, mostra la mappa dei contagi delle tre province di sua competenza e la usa come supporto alla strategia del presidente della Regione, Eugenio Giani, di individuare ’chirurgicamente’ le zone rosse.

"La situazione è disomogenea; in una prima fase era la provincia di Siena ad avere i dati più critici. Prima a Chiusi poi a Siena e in Valdelsa. Una variabilità di contagi legata alla diffusione del virus e alle sue varianti, soprattutto a quella inglese, che ha un alto potere contagiante".

Il virus scappa per sua natura.

"Il suo obiettivo è la sopravvivenza, vive solo se si diffonde. Istituendo le zone rosse, si raffreddano alcune modalità di contagio. Anche se ci sono abitudini personali che alimentano la diffusione".

Non sarebbe meglio una zona rossa generalizzata?

"Una regione si colora di rosso in base a dei parametri, come l’indice Rt e i 250 casi ogni 100mila abitanti ogni 7 giorni. La Toscana ha dati più bassi, per questo resta arancione. La strategia del presidente Giani è individuare chirurgicamente le zone rosse con contagi sopra quota 250 e ’raffreddarle’ con i divieti. Vale l’esperienza di Siena che una settimana fa aveva un indice nettamente sopra i 250 e oggi è sotto quota 200".

Piancastagnaio è l’unico Comune in rosso?

"Lo ha richiesto il sindaco Vagaggini, è una situazione circoscritta. Così come ci sono altre aree limitate, non zone distretto, con indici alti".

Siena è la provincia con meno contagi, ma ci sono Arezzo e Grosseto che crescono.

"I dati storici evidenziano che la Toscana sud è la meno contagiata. Ma abbiamo avuto l’impatto delle varianti da altre regioni. La riacutizzazione della pandemia è partita da Chiusi e da Sansepolcro, a contatto con le zone dell’Umbria dove si sono diffuse le varianti".

Qual è l’indice di Siena?

"La Provincia oggi ha 167 casi ogni 100mila abitanti, la zona distretto Amiata-Valdichiana-Valdorcia è a 179, l’area senese a 176, la Valdelsa è a 136. Se vuole il dato di Siena città, siamo a 212 contagi ogni 100mila abitanti".

Passando alle vaccinazioni, quali sono le potenzialità?

"In ogni sede hub, una per provincia, potremo somministrare 800 dosi al giorno, 400 dosi in ognuno degli hub di distretto. Poi ci sono le vaccinazioni dei medici, quelle eventuali nelle farmacie. Il sistema ha potenzialità per vaccinare in fretta tutta la popolazione, ma per ora non abbiamo dosi sufficienti".

Il sindaco di Grosseto ha polemizzato per i pochi vaccini.

"Ci sono 812 mila abitanti nelle tre province, 74.472 sono ultraottantenni. Se guardiamo alle percentuali, Arezzo con 8.543 vaccinati, Grosseto con 5.068 e Siena con 6.580 hanno somministrato dosi al 27% della popolazione over 80".

Lei spera negli anticorpi Tls?

"La ricerca e lo sviluppo degli anticorpi Tls sono una frontiera straordinaria e innovativa. Parliamo di terapie per ridurre gli ospedalizzati e non far peggiorare gli ammalati di Covid. Noi abbiamo dato tutto il nostro supporto a Tls".

Perché avete chiuso un paio di alberghi sanitari?

"Continuano a servire, e molto, visto che c’è una riacutizzazione della pandemia. Ma c’è riluttanza da parte dei contagiati ad andare in un albergo sanitario, che acuisce la sensazione di isolamento. Per noi è un problema, ci costano ’vuoto per pieno’, paghiamo i posti anche se non ci va nessuno. Siamo pronti a riaprirli in caso di bisogno".

A che punto è il progetto sul palazzo della Provincia?

"C’è la forte volontà del presidente Giani di voler dare a Siena una sede distrettuale più efficiente per volumi e tipologia. A suo tempo dissi al sindaco De Mossi che la città aveva ricevuto finanziamenti significativi per il Policlinico, ma non investimenti adeguati per la sanità territoriale. Pian d’Ovile è una sede scarsamente funzionale dal punto di vista sanitario e non ha parcheggi. Il progetto per Viale Sardegna prevede una Casa della Salute con i medici di medicina generale, posti letto per le cure intermedie, che possano alleggerire il Policlinico. E un polo sanitario moderno ed efficiente".