Lavoro e sanità, sfida a sette Pucci: "Confronto essenziale Chi vince non si tiri indietro"

Il segretario generale della Cisl invoca il metodo della concertazione col nuovo sindaco. Botta e risposta su turismo di qualità, temi dell’occupazione e ruolo del Comune.

Lavoro e sanità, sfida a sette  Pucci: "Confronto essenziale  Chi vince non si tiri indietro"

Lavoro e sanità, sfida a sette Pucci: "Confronto essenziale Chi vince non si tiri indietro"

di Orlando Pacchiani

"Il confronto è fondamentale, in questa fase e spero anche dopo con la nuova amministrazione comunale, perché di questo vive il sindacato". Riccardo Pucci, segretario generale Cisl, prende il buono di una delle tante occasioni in cui i candidati sindaco si trovano a rispondere a una serie di domande. L’idea cioè del dialogo sulle idee e le proposte, sebbene il meccanismo renda inevitabilmente simili molte posizioni. E così sette degli otto candidati (assente Elena Boldrini del Movimento 5 Stelle) rispondono alle sollecitazioni della Cisl su alcuni temi fondamentali: il turismo, declinato in particolare sull’agognato versante della qualità; il nuovo codice degli appalti; la vicenda Pay Care con i cinquanta posti di lavoro a rischio; il grande universo giovani, formazione, lavoro; i dilemmi della sanità.

"Per noi sono alcune delle urgenze da affrontare, richieste fondamentali per il mondo del lavoro e per tutti i lavoratori – ha affermato ancora Pucci –. Insistiamo sulla sanità perché il sindaco è la più alta autorità del territorio in materia, ha un grosso potere come presidente della conferenza dei sindaci. E alcuni nodi, come le case della comunità, il personale che manca, la perdita di attrattività del nostro policlinico, devono interessare e coinvolgere anche il primo cittadino del capoluogo".

Per raccontare un dibattito che ha messo in fila trentacinque interventi (uno per ciascuno dei sette candidati sulle cinque domande, e la Cisl ne avrebbe avute molte altre) proviamo allora a partire da qualche elemento di differenza. Per esempio sul turismo. Se Fabio e Pacciani hanno rilanciato l’idea di una fondazione pubblico-privato, sul modello di Arezzo "per comunicare un’immagine condivisa" (Fabio) e "predisporre una migliore programmazione" (Pacciani), Ferretti ha frenato: "Sono molto perplessa dall’idea, prima il Comune capisca bene cosa vuole fare".

Oppure sulla sanità. "Siamo nettamente contrari al progetto di nuova Rsa a San Miniato" (Bisogni), mentre Fabio ha ricordato la "centralità della sanità pubblica, ma senza demonizzare il privato".

Sul lavoro c’è spazio anche per un botta e risposta a tutto tavolo. "Il Comune – ha detto Bozzi – dovrebbe promuovere una Career week sul modello di quella dell’Università, coinvolgendo le aziende del territorio. Ora spero che non mi rubino l’idea come accaduto altre volte, per esempio quando ho parlato di Disneyland del Medioevo...". Osservazione accolta con qualche mormorio dagli altri contendenti.

Castagnini lancia la proposta, sul fronte assistenza, di "presìdi sanitari diffusi in città, per risolvere i problemi minori", ma Pacciani allarga il tiro: "Se la Cisl lancia l’allarme sulla mancanza di medici e infermieri, chi dovrebbe lavorare nelle Case di comunità?". Su questo tema Montomoli invita a non sminuire il ruolo di Palazzo pubblico: "È vero che le risorse le ha la Regione, ma il sindaco ha poteri e doveri di sanità pubblica cui non deve assolutamente abdicare". Ferretti: "Certo – osserva – ma se poi ai tavoli il sindaco non partecipa...", afferma a proposito dell’attuale amministrazione.

Capitolo turismo: Bozzi apre chiedendo una cabina di regia territoriale e sulla necessità di recuperare un rapporto con gli altri Comuni e le istituzioni l’accordo è pressoché unanime. "C’è anche un problema di ricettività di alta qualità", afferma Castagnini, mentre Montomoli ribatte sulla necessità di sviluppare partnership pubblicoprivato. Sugli appalti, Bisogni osserva che "il Comune deve far sì che il settore non risenta di mancanza di personale, come adesso". Bozzi propone un tavolo permanente tra istituzioni e organizzazioni del lavoro ("in questi anni è mancato il confronto...") e anche Castagnini parla di "un tavolo di regia istituzionale, il Comune è obbligato a conoscere e seguite le aziende del territorio". Per i giovani Montomoli promuove gli "Its, da lì escono figure professionali interessanti" e Pacciani chiede "più qualità per scuole e università".

Manca un mese e un giorno al voto, la sfida continua.