La rivincita dei musei sul Covid In un anno più di 200mila biglietti

Crescono Museo dell’Opera, Museo Civico e Torre del Mangia. Il Santa Maria resta lontano da suo record. Ma l’assalto è in provincia. Fortezza di Montalcino, Torri di San Gimignano e Palazzo Piccolomini i più visitati

Migration

Ripresa e resilienza: parole chiave che emergono dell’annuale Rapporto Musei curato dalla Regione, con i dati dei flussi di presenza riferiti al 2021 e dalle prime indicazioni fornite da quelli del 2022 che mettono in evidenza un sistema culturale e museale toscano in ottima salute, sottolineando ancora una volta come la situazione fotografata nei 365 giorni risentisse pesantemente dell’incidenza della pandemia. L’inversione di trend nelle visite ai musei è facilmente riassumibile in un dato, ovvero il passaggio dal -73% nei flussi del 2020 al +38% del 2022.

Una performance che pone la Toscana al di sopra della media nazionale, un risultato che non deve sorprendere, considerando la storica attrattiva culturale della regione, ma che può quanto meno far guardare al presente sotto una luce diversa e incentivare nuovi investimenti per il futuro. Siena e la sua provincia sono un limpido esempio del trend regionale: così, mentre nel report 2021 era stata individuata come la città che più aveva chiuso definitivamente il portone d’ingresso dei musei, nel 2022 il numero rimane stabile, con 105 istituti presenti nel territorio provinciale. E Siena, in base ai dati di Palazzo Pubblico con i tre musei civici, Santa Maria, Museo Civico e Torre del Mangia porta a casa degli ottimi risultati con 210.348 visitatori totali negli ultimi 11 mesi, escluso dicembre.

Il trend è in crescita. I ticket staccati sulla Torre sono passati dai 10.878 del 2020 (quando i mesi di chiusura a causa del Covid furono quasi 10), ai 24.180 del 2021 (con 5 mesi di chiusura) fino ai 52.464 incassati da gennaio a novembre 2022. Lo stesso trend del Museo Civico che negli ultimi 11 mesi del 2022 ha sfiorato i 100mila biglietti fermandosi a 96.313. Numeri importanti se confrontati a quelli dell’anno prima che chiuse con 69.119. Le cose sono diverse invece per il Santa Maria della Scala che dopo l’esplosione del 2020 con ben 193.536 ticket nonostante il lockdown ha chiuso il 2022 con 61.571 biglietti staccati (comunque 7.206 in più del 2021). Gli istituti intanto diventano sempre più accessibili: il Sistema Museale di Ateneo e il Santa Maria hanno fatto sviluppare nel 2021 e attivare nel 2022 l’avatar Atena, un alter ego robotico che permette a persone con disabilità di accedere da remoto a musei e strutture universitarie, garantendo la massima interattività, per ovviare alle difficoltà ad accedere in presenza ai luoghi espositivi. I flussi fotografano la ripartenza del turismo in terra senese e un sempre maggiore coinvolgimento di cittadini e turisti: il museo cittadino più visitato è il Museo dell’Opera del Duomo, con 1 milione e 99mila ingressi nel 2021 (+17% rispetto al 2020), seguito dal Museo Civico con 69mila visite (+21%) e dal complesso museale del Santa Maria, che come già detto un incredibile -71,9% rispetto al 2020.

Rimangono stabilmente al di sotto dei 10mila quelli alla Pinacoteca Nazionale, nonostante un incoraggiante +17%. Ad esplodere sono invece i numeri nel circondario senese: da sempre prese d’assalto dai flussi turistici, San Gimignano, Pienza e Montalcino registrano numeri incredibili se comparati con quelli del 2020. La città delle Torri conquista un +60% generale tra Chiesa di San Lorenzo, Palazzo Pubblico, Pinacoteca e Torre Grossa, Montalcino vede un +122% riferito alla Fortezza e un +33% ai suoi musei e Pienza registra un +45% riferito a Palazzo Piccolomini e un +57% riferito a Palazzo Borgia. Numeri che mettono ancora una volta in primo piano Siena e i paesi e borghi che la circondano, e che restituiscono la fotografia di una città la cui rilevanza culturale è, ancora oggi, ben visibile sia a livello regionale che nazionale.

Andrea Talanti