MARCO BROGI
Cronaca

"La morte è cosa bella". Le parole del poeta

Ha pubblicato libri e avuto riconoscimenti importanti come il premio Montale

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Se la poesia è indagine sulla vita e sul suo mistero, Daniele Pieroni era poeta fino al midollo. "La morte non spaventa l’anima perché non la disunisce dal lungo respiro del mondo, anzi è ‘cosa bella’ perché concede una visione del sublime che agli occhi non riesce". In questa sua breve prosa poetica il 64enne di Chiusi che quella vita che tanto amava ha scelto di lasciarla svela tutto o quasi della sua anima. Un’anima in cerca del divino, impegnata in un viaggio verso l’alto, un viaggio verticale che costituisce l’essenza dei suoi scritti.

Quante parole ha scritto Daniele. Ha pubblicato libri di poesia e di prosa, ha collaborato per anni ai programmi di Radio Rai, a La Repubblica, ed ha diretto la rivista dell’Università ‘Sapienza’ di Roma, ‘Ritmica, insieme a Alessandra Briganti ed Elio Pagliarani’. Ha vinto anche importanti premi letterari.

Nel 1997 per la sua poesia gli è stato assegnato dal Ministero degli Affari Esteri il Premio Erato – Farnesina. Il suo esordio in campo letterario avviene nel 1984 con ‘Scritti’, poi è stata la volta de ‘Il libro di Ilaria’( 991), del ‘Colombario dell’idea’ ( 1995), di ‘Passi esornativi e una palinodia’ ( 1999), di ‘Prose’ (2003), ‘Lingua e batticuore’ (2003), ’Distici morali’ (2007), ‘Orazioni’ (2006), ‘Florario‘ (2014); ‘Solitude’ (2018), ‘Eis’ (2018).

Il 2021 è stato un anno fortunato per Daniele Pieroni. Suo infatti il premio Montale di poesia con la seguente motivazione: "La sua poesia si caratterizza per compiutezza formale e raffinatezza, espressioni della profonda cultura filosofica, letteraria, filologica, musicale del suo autore. Poesia insieme morale e religiosa che si apre ad un rapporto sincero, quasi amicale con l’altro, con il lettore, con cui il Poeta sa di condividere la comune sorte di "creatura", la stessa impotente fragilità".

Daniele ha scritto anche libretti per l’opera, frequentando dunque anche le stanze della musica. "Sono un musicista mancato" ripeteva spesso da quando il Parkinson aveva costretto la sua vita in un recinto. Quella vita che amava tanto. E amava anche amare, Daniele. E lo ha scritto: ‘ Solo amando possiamo imparare/la mente accresce il suo orizzonte’.

Marco Brogi