Mentre il direttore generale della Fondazione Mps ha fatto già i conti di quanto incasserà come dividendi delle azioni della Banca, il presidente Carlo Rossi, sceglie il profilo istituzionale. "Sono molto soddisfatto, non ho ancora avuto modo di confrontarmi con i colleghi delle altre Fondazioni, ma credo che sia una sensazione generale. Il dividendo per gli azionisti Mps è rilevante, è arrivato in anticipo di due anni e anche molto più cospicuo di quanto si aspettasse il mercato. Ci aspettavamo una cedola simbolica, 25 centesimi per azione sono una cifra molto importante e quindi siamo veramente molto contenti".
I conti sono relativamente facili: 315 milioni di euro di dividendi, per lo 0,39% di capitale in mano alla Fondazione, sono più o meno 1 milione e 250 mila euro. Che andranno ad arricchire i proventi per il territorio distribuiti in primavera. "Complimenti a chi governa in questo momento Mps - ha aggiunto Rossi - dall’amministratore delegato Luigi Lovaglio al consiglio di amministrazione e a tutti i dipendenti che hanno fatto sacrifici molto significativi. Credo che anche per loro sia motivo di grande soddisfazione".
Il futuro di Mps "è un tema che riguarda la governance della banca e soprattutto gli azionisti, tra cui il Mef, che è ancora l’azionista di riferimento - continua il presidente Rossi -. Credo che con questi risultati non sia impossibile che entro il 2024 possa essere previsto un ulteriore ricorso al mercato da parte del Mef. Ma su questo non posso che essere spettatore".
Da un presidente all’altro, da Rossi a Eugenio Giani. "Oggi posso dire che su Mps avevamo ragione" afferma il governatore della Toscana, ricordando la presa di posizione nel 2020, quando si fece promotore di un’istanza, che partiva dagli enti senesi, verso il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, per opporsi a quella che "sarebbe stata una semplice incorporazione in Unicredit e che avrebbe cancellato il Monte. Non lo volevamo e non era giusto, la banca aveva le risorse per superare quel momento. Per fortuna abbiamo vinto noi".
"Quel pericolo ormai è scongiurato - continua Giani -. I dati di bilancio presentati stagliano il Monte dei Paschi come una realtà che è capillare sul territorio, ha una capacità di raccolta, di interpretare i bisogni e le risposte in termini finanziari. Avevamo avuto il timore che scomparisse la presenza di una realtà importante sul piano finanziario. Questi dati dimostrano che è stato giusto tenere il Monte dei Paschi proprietà dello Stato, valorizzare il suo management e la sua prospettiva. Quelle decisioni prese ci danno oggi la certezza di avere una realtà che sopravvive".
"La descrizione di una banca in buona salute ci conforta e ci fa guardare con ottimismo al futuro anche grazie alla professionalità di chi si è messo a disposizione nei momenti più difficili, dai vertici ai dipendenti - è il commento del sindaco di Siena Nicoletta Fabio -. Ho seguito con attenzione il grande lavoro svolto dalla nuova governance, dall’ad Luigi Lovaglio e dal presidente Nicola Maione. Con un dividendo superiore alle previsioni, e con un ulteriore rafforzamento del proprio posizionamento, Banca Mps può ancora rappresentare una risorsa fondamentale per la citta’ e per tutto il nostro territorio". Infine il deputato FdI, Francesco Michelotti: "Ho appreso con soddisfazione degli ottimi risultati di Banca Mps. Il nuovo corso del presidente Maione e dell’ad Lovaglio continua a inanellare successi. Dati solidi, una banca in buona salute che dopo tredici anni torna a pagare il dividendo. Per Siena, oltre che per il sistema imprenditoriale ed economico, i dati positivi sono importantissimi e motivo di grande orgoglio. Banca MPS si conferma risorsa strategica per il territorio e per le famiglie e le imprese".