’Isolato’ per il Covid. Ma fa la spesa: assolto

Un valdelsano era andato al supermercato e i carabinieri lo avevano scoperto. Il giudice: "Tenuità del fatto"

L’uomo proprio quel giorno aveva fatto il tampone ed era negativo (foto archivio)

L’uomo proprio quel giorno aveva fatto il tampone ed era negativo (foto archivio)

Doveva fare la spesa. Ma non poteva perché le regole volte a frenare la diffusione del virus lo vietavano: era infatti risultato positivo al Covid. Di quella spesa aveva però necessità essendo solo in casa. Così l’uomo, che abita in Valdelsa, era uscito lo stesso recandosi al supermercato. Un’imprudenza per la quale è finito sotto processo avendo violato il testo unico delle leggi sanitarie che recita: "Chiunque non osserva un ordine legalmente dato per impedire l’invasione o la diffusione di una malattia infettiva dell’uomo è punito con l’arresto da 3 mesi a 18 mesi e con l’ammenda da euro 500 ad euro 5.000". Una contestazione che nei momenti più difficili della pandemia le forze dell’ordine hanno fatto nei confronti di tanti cittadini. Per questo la vicenda, nella quale molti senesi potranno riconoscersi anche se in linea generale c’è stato senso civico da parte loro per quanto attiene al rispetto delle regole anti-Covid 19, può rappresentare un precedente importante. Il 16 aprile 2021 era stato messo in isolamento fiduciario, poi diventato domiciliare in quanto la positività era stata confermata il 18 dal Dipartimento prevenzione dell’Asl.

Il 21 febbraio scorso la prima udienza davanti al giudice Francesco Cerretelli nel corso della quale era stato ascoltato il carabiniere che aveva fermato l’uomo. Inoltre era stato prodotto in aula dall’avvocato Alessandro Betti il documento che attestava la sua negatività, accertata proprio quel giorno dal tampone effettuato sebbene fosse stata comunicata quello seguente. Il pubblico ministero ieri aveva chiesto la condanna a tre mesi per il valdelsano e 500 euro di ammenda. Non avrebbe dovuto muoversi da casa, insomma, anche se era a bassa carica virale. Ma il giudice ha ritenuto in base all’articolo 131 bis che il fatto, per la sua particolare tenuità, non fosse da ritenere punibile.

La.Valde.