FABRIZIO CALABRESE
Cronaca

’Io capitano’, serata da applausi. Garrone incanta con i due attori

Il film al Garibaldi di Poggibonsi, poi l’incontro emozionante con il regista, Seydou Sarr e Moustapha Fall

’Io capitano’, serata da applausi. Garrone incanta con i due attori

’Io capitano’, serata da applausi. Garrone incanta con i due attori

Il cinema Garibaldi gremito come non mai, un pubblico con tanti giovani tra studenti, rappresentanti della locale comunità senegalese, insegnanti e appassionati del grande schermo. Uno di quegli appuntamenti da non perdere: la proiezione del film ’Io capitano’, del regista Matteo Garrone che subito dopo è salito sul palco insieme ai giovani protagonisti per parlare con il pubblico e rispondere alle domande. Insieme a Garrone c’erano i protagonisti del film, Seydou Sarr, Moustapha Fall e Amath Diallo. ’Io Capitano’ è stato premiato alla Mostra di Venezia con il Leone d’argento per la miglior regia e con il premio Marcello Mastroianni assegnato all’attore Seydou Sarr. L’iniziativa ha aperto la nuova stagione di ’Luci in sala’, a moderare la serata Cristina Castellini.

Il film sui migranti ’Io Capitano’ racconta di un’odissea contemporanea dove Seydou e Moussa lasciano Dakar per raggiungere l’Europa. Attraverso le insidie del deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e i pericoli del mare. Si tratta di un film che, come ha detto Garrone, è nato per "dare dar voce a chi di solito non ce l’ha". E’ stato realizzato con il desiderio che chiunque avesse vissuto l’esperienza cruda dell’odissea verso l’Europa potesse riconoscere nel film una verità.

L’incontro è stato dall’inizio alla fine un momento da incorniciare. Pieno di emozioni e partecipazione, sia sul palcoche in sala. I tre giovani protagonisti hanno preso i microfoni e hanno cantato brani in Wolof, ovvero, la lingua madre del popolo che vive nella regione occidentale dell’Africa, circa il 40% della popolazione del Senegal. Il film, tra l’altro è in lingua originale con i sottotitoli. "Questo film – ha sottolineato Matteo Garrone – sia da monito per chi vuole partire per un viaggio che potrebbe essere di morte, mi auguro che arrivino più visti per tutti i giovani che vogliono venire in Occidente senza finire nelle mani degli scafisti".

Garrone ha voluto dare una immagine di questo tipo di viaggio che non si vede mai e lo ha fatto cambiando la prospettiva: ha messo la macchina da presa in Africa e l’ha puntata verso l’Europa. Ha raccontato il viaggio tramite tante storie diverse entrando in contatto con una cultura che non è la sua e si è fatto guidare. I tre giovani attori hanno narrato come sono arrivati a fare il casting pensando che non ce l’avrebbero mai fatta, invece è andata alla grande. Hanno avuto parole di apprezzamento per come ha lavorato Garrone, la sua umiltà li ha aiutati tanto ad entrare nei personaggi. Una rappresentanza della comunità senegalese ha ringraziato Mario Lorini, gestore del Garibaldi, per aver messo a disposizione molti posti nelle varie proiezioni per i loro figli. Con la viva speranza negli occhi, però, di trovare un futuro migliore.