REDAZIONE SIENA

Insulti omofobi, l’avvocato De Mossi fa appello

L’annuncio dopo le motivazioni della condanna per cinque persone depositate dal giudice Rocchi

"Faremo appello, questo è sicuro". Lapidario l’avvocato Luigi De Mossi (nella foto) che annuncia dunque battaglia alla luce delle motivazioni della condanna per diffamazione aggravata dall’uso del web del settembre scorso nei confronti di cinque persone. Fra queste anche l’assessore a istruzione e sport Paolo Benini (che non lo era all’epoca dei fatti) ed il politico di lungo corso Francesco Giusti. Condannati a pagare 900 euro di multa, le spese processuali risarcendo l’insegnante di Montevarchi Francesco Simoni. Tutto era nato, come si ricorderà, dai commenti a corredo di una foto postata su Facebook da Giusti del docente con le ali da angelo che nel giugno 2018 si recava al Toscana Pride a Siena.

"In dieci pagine di motivazioni – sottolinea l’avvocato di parte civile Antonio Panella – si tiene conto non solo del fatto che quelle offese avevano un movente omofobico ma anche che, indipendentemente da quest’ultimo, i commenti erano di per sé offensivi". Di più: "La difesa ha invocato il diritto di critica. Ma in un passaggio fondamentale delle motivazioni del giudice Jacopo Rocchi si evince che tutto ciò che può rappresentare linguaggio dell’odio non è una libera manifestazione del pensiero. Senza contare che il giudice riecheggia la recente evoluzione della legislazione in materia: c’è una proposta in Senato indirizzata a far assumere rilevanza penale a tutte le forme di discriminazione e sull’identità di genere, come avvenuto per Simoni". In un passaggio delle motivazioni, Rocchi scrive riferendosi alla frase a corredo della foto ‘farà coccodè?’: "Ritiene il tribunale che il proferimento di una frase siffatta leda la reputazione del soggetto nella misura in cui si traduce in una brutalizzazione del destinatario della frase, associato ad un animale e, in secondo luogo, in una estrema banalizzazione e messa in ridicolo di uno strumento (il vestiario, direttamente associato ad una gallina) adoperato per partecipare ad una manifestazione fortemente connotata da finalità di rivendicazione di istanze, tutele e diritti". Panella conclude aggiungendo: "Il giudice ha avuto una visione molto ampia del fatto accaduto"

La.Valde.