Gettano nel fosso litri di olio esausto: allarme inquinamento a Sinalunga

I pompieri limitano il danno grazie all’uso di ‘pannucce’ galleggianti

L'intervento nel fosso

L'intervento nel fosso

Sinalunga (Siena), 5 agosto 2018 - E' caccia a chi versato olio inquinante in un fosso a Sinalunga. Sversati infatti l’altra sera da mani (per ora) ignote probabilmente olii esausti misti ad idrocarburi. Una quantità notevole, probabilmente iontorno a 100 litri. Il brutto episodio è avvenuto in località Cappella di Sinalunga, lungo viale Trieste, proprio nella zona sottostante il sottopasso ferroviario campestre della linea Sinalunga-Siena, lungo il fosso Carcerelle quando lo stesso, tombato a monte, corre da quel punto a cielo aperto per poi proseguire verso la zona artigianale del paese.

L’allarme è scattato intorno alle 20 di venerdì. A chiamare i pompieri poliziani, che hanno lavorato fino a mezzanotte, è stato un frontista. Fondamentale il tempismo della telefonata perché i vigili hanno potuto impedire lo spargimento ulteriore della sostanza inquinante nei canali, attraverso l’installazione di apposite barriere antinquinamento, cosiddette ‘pannucce galleggianti’ che hanno circoscritto i liquidi in un’area di circa 10 metri quadrati anche se da una successiva ispezione gli stessi vigili hanno constatato la presenza della materia inquinante per ulteriori 5-6 metri all’interno della tubazione in cemento, in sospensione sul pelo dell’acqua.

Ci sarà quindi da stabilire se l’olio è stato sversato direttamente nel luogo visibile ad occhio nudo sotto al ponte della ferrovia Sinalunga-Siena, tra l’altro non recintato e facilmente raggiungibile dalla strada principale distante poche decine di metri, oppure se si tratti di liquido proveniente da qualche tubazione interrata, al momento non visibile.

E per questo sarà determinante l’attività d’indagine che verrà svolta dall’Arpat di concerto con i Carabinieri Forestali in un’area purtroppo priva di copertura di telecamere. Intanto l’amministrazione comunale, subito allertata, si è attivata per il reperimento di una ditta specializzata per garantire quanto prima la bonifica del luogo, attraverso l’aspirazione dei liquidi ed il conferimento in appositi centri di smaltimento. La scritta a caratteri cubitali ‘divieto di scarico’ ben leggibile sull’arcata del ponte ferroviario sembra non aver assolutamente dissuaso gli autori del gesto scellerato.