Inchiesta bus e Monte, Giani prende tempo

"Aspetto la sentenza del Consiglio di Stato, poi agirò sul trasporto pubblico. La trimestrale Mps ha dimostrato che la banca è viva"

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Ci sono tante altre questioni in ballo oltre all’accordo sul Palazzo della Provincia. E il sindaco Luigi De Mossi ha voluto approfittare delle poche ore a Siena del presidente della Regione Giani, per provare ad aprire qualche nuovo file nella sbandierata concordia tra due vertici istituzionali di schieramenti differenti. Così, dopo la firma del protocollo, De Mossi e Giani, più il capogabinetto Daniele Tacconi, hanno scelto un ristorante in città, La Compagnia dei Vinattieri, per scambiarsi qualche opinione su temi caldi: Fondazione Mps, dalle cause al ruolo per il futuro della banca fino alla proiezione sulle nomine dell’anno prossimo; Fondazione Tls, con la tornata delle nomine nel consiglio d’indirizzo di fine maggio; servizi pubblici e altre eventuali questioni.

Un passo indietro prima del pranzo. Mentre Giani era alle Scotte, i partiti di maggioranza del consiglio regionale, Pd e Italia Viva, si sono riuniti per chiedere alla giunta e al presidente "un cambio di passo e una tabella di marcia precisa su tre tematiche principali: sanità e campagna di vaccinazione, risorse europee, rifiuti". Presenti per il Pd Simona Bonafè, Vincenzo Ceccarelli e Massimiliano Pescini, per Italia Viva Nicola Danti, Stefano Scaramelli e Alice Rossetti.

La risposta del presidente Giani arriva in modo indiretto. Quando a Siena gli chiedono gli effetti della nuova inchiesta sulla gara per il trasporto pubblico locale, che vede indagati proprio il capogruppo del Pd in consiglio regionale, ex assessore ai trasporti, Vincenzo Ceccarelli, oltre ai vertici di Tiemme, il presidente Massimiliano Dindalini e il dg Piero Sassoli. "Quando sono diventato presidente della Regione sei mesi fa, sulla questione del trasporto pubblico locale ho sempre detto che bisogna aspettare le sentenze - ha ricordato Giani - e in questo caso il giudizio del Consiglio di Stato atteso tra qualche settimana. Sarà quel verdetto che ispirerà la mia azione". Preoccupato del coinvolgimento del capogruppo Pd? "Ritengo che sia molto importante per me - è la risposta emblematica di Giani - che sia stato lontano da quella vicenda, all’epoca della gara avevo altre funzioni. La sentenza dirà come ispirarmi per dare un futuro al trasporto pubblico toscano".

Sul Monte dei Paschi, il presidente della Regione insiste, anche dopo i dati del bilancio del primo trimestre con il ritorno agli utili, per seguire la strada del piano ’stand alone’. "La trimestrale ci dà ragione - dice Giani - a Siena si è dimostrato che Comune, Provincia e Regione hanno una voce unica. Il Monte è una banca che può stare sul mercato senza le zavorre. Il Governo non ha manifestato una posizione, sta studiando il dossier a fondo".

Pino Di Blasio