Il tesoro di Berenson torna a casa

Le sculture donate dallo storico dell’arte sono state battute all’asta. Ad aggiudicarsele un collezionista toscano

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Con tutta la loro bellezza e raffinatezza, quattro piccole sculture in legno dorato e intagliato raffiguranti le quattro stagioni donate da Bernard Berenson a Marina Volpi in visita a Villa Maser a metà anni Cinquanta, sono simbolicamente tornate in Toscana, dove il famoso storico e critico d’arte statunitense, tra i massimi esperti del Rinascimento, aveva stabilito la sua dimora, a Villa I Tatti nelle colline di Fiesole, a Firenze, nei primi Novecento. Almeno nelle intenzioni del loro nuovo proprietario.

Battuto dalla Casa d’Aste Cambi, ad ottobre, in un incanto dedicato a ‘Villa Maser. Storia di una casa e di una famiglia’ con arredi, oggetti d’arte e del guardaroba di Marina Volpi, il lotto con le statuette risalenti al Settecento e di attribuzione veneta è stato aggiudicato ad un collezionista privato toscano, dopo averlo conteso, stando ai rumors dell’asta, con un compratore d’eccezione: l’Università di Harvard, alla quale nel 1936 lo stesso Berenson lasciò in eredità I Tatti, insieme alla sua importante collezione di arte del XIV, XV e XVI secolo, la biblioteca e la fototeca, e nella quale la più prestigiosa e facoltosa università statunitense insediò il suo Centro per gli Studi sul Rinascimento italiano, che vi ha sede ancora oggi. Per consentire che la celebre Villa di Maser (Villa Barbaro), villa veneta Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco costruita da Andrea Palladio a meta Cinquecento per l’umanista Daniele Barbaro e per suo fratello Marcantonio Barbaro e decorata con capolavori come il ciclo di affresco di Paolo Veronese, possa continuare a incantare il mondo per la sua unicità, il proprietario Vittorio Dalle Ore, che aveva sposato la figlia di Marina Volpi, alla quale il padre Giuseppe Volpi di Misurata aveva affidato le cure della villa, ha scelto la Casa d’Aste Cambi per vendere una parte degli arredi, destinando il ricavato al restauro dell’edificio.

Prima affittata e poi acquistata nel 1906 dal Berenson e dalla moglie Mary Pearsall Smith, Villa I Tatti, nei dintorni di Settignano, diventò la loro dimora stabile e rappresentò per tutti gli studiosi italiani e stranieri di passaggio a Firenze una tappa obbligatoria per ammirare la ricchissima collezione e la straordinaria biblioteca del celebre critico, autorità incontrastata nell’attribuzione delle opere, i cui giudizi godettero di vasta e incontestata influenza tra i maggiori collezionisti della sua epoca, di cui fu consulente. Qui lo studioso morì, nel 1959, all’età di 94 anni, dopo averne fatto un generoso regalo all’Università di Harvard.