REDAZIONE SIENA

Il parco per la Cossetto La piazza per Porta Pia

L’area verde di viale Mazzini intitolata alla martire delle foibe la fontana a San Prospero avrà il nome ’XX settembre 1870’

Quando la storia dà il nome alle nostre strade e alle nostre piazze. Due luoghi di Siena saranno intitolati a ricordare personaggi del passato. Il parco di viale Mazzini avrà il nome di Norma Cossetto, giovane studentessa universitaria istriana trucidata dalle milizie comuniste jugoslave nel 1943, medaglia d’oro al merito civile, martire delle Foibe; mentre l’area di circolazione tra i numeri civici da 2 a 8 di viale Vittorio Veneto, dove si trova la fontana di San Prospero, diventerà "Piazza XX settembre 1870" in omaggio alla giornata della breccia di Porta Pia che decretò la fine del potere temporale dei Papi e portò all’annessione di Roma al Regno d’Italia, sancita con il referendum del 2 ottobre dello stesso anno.

Lo ha deciso la giunta, in seguito a due diverse richieste. L’idea di omaggiare Norma Cossetto, la cui storia è un monito a non dimenticare, è nata da una mozione redatta a suo tempo dalla consigliera Alessandra Bagnoli, scomparsa di recente, e firmata da Maurizio Forzoni e Bernardo Maggiorelli. La mozione è stata approvata a maggio scorso, durante un consiglio comunale, e aveva visto l’impegno del sindaco e della giunta ad individuare una piazza o una strada. L’ufficio tecnico, insieme all’assessore Francesco Michelotti, ha optato per la più grande area verde della città. La targa sarà scoperta con una cerimonia ufficiale.

Per quanto riguarda invece "Piazza XX settembre 1870", la richiesta era stata avanzata dall’associazione nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" sezione di Siena in occasione della ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

"Sono onorato che Siena abbia una zona della città dedicata a Norma Cossetto che oggi, insieme ai Martiri delle Foibe, è parte della nostra storia – commenta l’assessore che ha presentato in giunta le due intitolazioni -. Norma Cossetto fu una luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio. E’ un primo passo per arrivare ad una memoria comune italiana, senza più divisioni e per una pacificazione nazionale".