
di Fabrizio Calabrese
Sedici romanzi, tredici racconti, svariate ristampe e oltre un milione e mezzo di copie vendute. Ecco solo alcuni dei numeri che accompagnano lo scrittore Marco Malvaldi. Alle prese adesso con ‘Bolle di sapone’, l’ottavo romanzo con i vecchietti del BarLume, personaggi seriali comparsi per la prima volta nel 2007. Edito da Sellerio qualche mese fa, il nuovo libro del famoso giallista sarà presentato oggi alle 18 nella sala minore del Teatro Politeama di Poggibonsi. Nell’ambito di ‘Clic! Cose che accadono a Teatro’ - Discipline(s) a cura di Fondazione Elsa in collaborazione con La Scintilla. Ingresso libero, contingentato, con green pass.
Malvaldi, siamo all’ottava avventura della serie BarLume. Di cosa si parla in questa commedia gialla?
Si parla di Covid, di vecchietti e giovani chiusi in casa. Siamo in pieno lockdown, e qui i vecchietti sono ancor più protagonisti e sottili risolutori. Cambiano le modalità: non si può più andare al bar, quindi viene fuori la condivisione che crea la fiducia.
Il Covid come ha influito sulla scrittura di questo romanzo? I vecchietti si adeguano ai tempi?
Ha influito molto ed è più facile imparare a gestire una situazione se prima l’accetti. E loro, i vecchietti, l’accettano.
Come sempre c’è un caso da risolvere…
La storia ruota attorno a un duplice omicidio che coinvolge una coppia proprietaria di una nota catena di pizzerie. Il fatto avviene in Calabria, e dimostra quanto siamo ghiotti di notizie su cose che avvengono lontano da noi e che non abbiamo la possibilità di controllare.
Nel romanzo c’è uno sguardo verso i giovani?
Si, ci sono due giovani, Tiziana e l’infermiere. Ci siamo scordati che ci sono giovani a cui durante il Covid è stata negata una parte di esistenza e relazioni concentrandosi sugli anziani. Adesso si deve parlare degli studenti, di smart working che non è mai stato regolamentato a dovere.
La tecnologia e il rapporto con essa come ne esce?
La tecnologia ha un ruolo importante, quello legato alla comunicazione, vedi smartphone, tablet e computer, ma non ci dobbiamo dimenticare della tecnologia della casa che ci aiuta a cucinare a basse temperature pensando alla salute o a curare l’igiene.
Ci sono nuovi personaggi?
Si, come Gigina e la mamma di Massimo. Un po’ come raccontare il dietro le quinte del BarLume. A differenza di alcuni della serie Tv, con personaggi in sintonia con i miei romanzi.
Tipo?
Emo, ad esempio, l’ho seguito e in parte pensato, come Beppe. Altri personaggi invece hanno deviato talmente tanto da quelli dei libri da essere irriconoscibili, Massimo in primis.