I tesori di Bagno Grande in piazza

I risultati della sesta campagna di scavi a San Casciano. Il direttore Osanna: "Il museo in un palazzo del ’500"

Migration

Ieri sera, in una piazza curiosa e partecipe, sono stati presentati i risultati della sesta campagna scavi nell’area del Bagno grande a San Casciano dei Bagni. Il ministro della cultura Franceschini ha descritto quella del Bagno grande "una scoperta davvero eccezionale che conferma l’importanza di questo scavo e del lavoro egregio portato avanti in questi anni". Mentre il direttore generale dei musei Massimo Osanna ha annunciato l’apertura del museo di San Casciano dei Bagni. "Lo apriremo in un palazzo cinquecentesco del centro storico per allestirlo con i reperti già scavati e quelli che arriverranno".

Soddisfazione per la sindaca Agnese Carletti: "Questo progetto rappresenta per San Casciano un’opportunità non solo culturale e turistica, ma un’occasione di rinascita. Ed è in questa ottica che lo stiamo gestendo: gli archeologi che ospitiamo provengono da tutto il mondo e quest’anno restano qui per quattro mesi. A noi Istituzioni il compito di far sì che tutto questo si trasformi in una reale opportunità di sviluppo".

All’indomani della scoperta nel 2021 del cuore del santuario, costituito da una vasca sacra al cui interno gli archeologi del progetto hanno portato alla luce migliaia di monete romane, più di quaranta statue e statuette in bronzo - tra cui lo splendido putto etrusco - tra l’inverno e la primavera 2022 è iniziata l’avventura di studio e ricerca. Non solo archeologi dalle Università di Siena, Pisa, Firenze, Roma, Salerno, Lecce, Sassari, ma anche da Dublino, da Nicosia a Cipro, e poi da Leiden, fino a Buffalo negli Stati Uniti. Sono stati presentati per la prima volta alcuni dei tesori rinvenuti.

Un viaggio tra il bronzo di organi anatomici dedicati alle divinità, tra le strabilianti monete antiche riemerse dallo scavo, tra i segni tangibili di incendi e crolli, tra il travertino di nuovi antichi altari riemersi dal fango, seguendo soprattutto l’eco lontana di orecchie sacre cui gli etruschi e romani affidavano le loro preghiere. Jacopo Tabolli, etruscologo dell’Università per Stranieri e direttore del progetto scientifico ha dichiarato: "Questo scavo è un esperimento eccezionale di mediazione culturale. Qui non solo si incontrano giovani archeologhe e archeologi di tutto il mondo, ma attorno allo scavo, nei laboratori di analisi e restauro, nelle università, lavorano fianco a fianco studiosi di tradizioni e generazioni diverse. Quello che è sempre stato nei secoli lo spirito di accoglienza del sito termale del Bagno Grande, si ricrea in un percorso di ricerca multi-disciplinare e accogliente".

Federica Damiani