Palazzo Sozzini-Malavolti
Siena, 13 febbraio 2022 - Alla realizzazione del progetto manca un soffio. Sul piatto c’è un investimento che sfiora i 20 milioni di euro per riportare agli splendori uno dei tesori di Siena. Poi la strada verso il futuro di Palazzo Sozzini-Malavolti, la cinquecentesca residenza al 45 di via di Pantaneto, ex sede dell’Università per Stranieri di Siena sarà tracciata. E porterà dritta verso il turismo de luxe.
L’intenzione degli acquirenti il cui nome al momento resta riservato: realizzare nel cuore di Pantaneto un hotel che possa competere con le migliori strutture alberghiere di lusso del Paese. Gli oltre 4mila metri quadrati del palazzo, sono sfitti da anni. L’operazione farebbe tornare in vita la residenza del XVI secolo formata da un corpo principale e due ali laterali. Ma soprattutto il giardino monumentale presente su due livelli con tanto di vista panoramica che si trova sul retro dell’edificio. È proprio in una porzione dell’area esterna, che affaccia sulla Valle di Follonica, che gli investitori vorrebbero realizzare oltre a un ristorante stellato un centro benessere annesso alla struttura. Allo studio c’è anche un’ipotesi di proposta per una ‘viabilità’ alternativa che consenta l’arrivo alla struttura senza impegnare via di Pantaneto. Ma al momento queste restano tutte ipotesi.
La certezza invece è che la fetta della città tagliata da Porta Pispini a piazza del Campo potrebbe vivere una nuova stagione di riqualificazione se la struttura aprisse i battenti: turismo di qualità e almeno una cinquantina di posti di lavoro in ballo. Ma per chiudere la partita serve l’interessamento e il placet delle istituzioni a partire da quello della Soprintendenza. Gli enti infatti dovranno supervisionare ogni intervento dentro e fuori dall’immobile.
La struttura custodisce al suo interno secoli di storia. Sia negli arredi che nelle mura. Palazzo Sozzini-Malavolti conserva le decorazioni del pittore neoclassico Luigi Ademollo, mentre è stato ideato, nella parte che riguarda le scuderie, gli arredi e il giardino da Agostino Fantastici. L’immobile è già stato oggetto di due ristrutturazioni, una terminata nel 1987 e una nel 1993. Mentre la facciata è stata ristrutturata nel 2009. Il progetto dovrebbe integrare la nuova destinazione d’uso con la tutela di tutto il patrimonio storico artistico racchiuso nel palazzo che resterà in ogni caso disponibile alla visibilità e fruibile all’intera comunità. Proprio la delicatezza dell’immobile ha richiesto un percorso che nel tempo ha trovato ostacoli insormontabili. Ma che oggi, dopo anni di attesa, sembra tracciato.