PINO DI BLASIO
Cronaca

Gli utili Mps volano a 236 milioni "Torneremo al dividendo nel 2024"

L’ad Lovaglio presenta i conti del primo trimestre. "La banca ha ritrovato la capacità di generare profitti. Replicheremo le performance nei trimestri successivi. Il rapporto tra costi e ricavi è sceso al 53%". .

Gli utili Mps volano a 236 milioni "Torneremo al dividendo nel 2024"

di Pino Di Blasio

"L’utile netto del trimestre conferma la rinnovata capacità della banca, di generare profitti sostenibili. Siamo in grado di replicare la performance del primo trimestre anche nei trimestri successivi. Il nostro costincome oggi è al 53%, meglio di quanto previsto nel piano. La crescita della raccolta dimostra che la base dei nostri clienti è solida e stabile nel termpo. E’ giunto il momento di generare valore per tutti i nostri stakeholders. I target del nostro piano sono più che raggiiungibili". Così parlò Luigi Lovaglio, ad di Banca Mps, concludendo la presentazione del bilancio del primo trimestre, approvato l’altra sera dal cda presieduto da Nicola Maione. L’utile netto del periodo è di 236 milioni di euro, in forte miglioramento rispetto ai 10 milioni dello stesso periodo del 2022 ma anche in crescita del 51,3% rispetto ai 156 milioni del trimestre precedente. Il dato è superiore al consensus degli analisti, che si attendevano profitti per 122 milioni.

Nel trimestre il Monte ha visto i ricavi crescere a 879 milioni di euro, in aumento dell’11,8% non solo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ma anche del 4,8% trimestre su trimestre, trainati non solo dal margine di interesse (+1,2%) ma anche dalle commissioni nette (+7,3%). La spinta dei tassi ha permesso al margine di interesse di crescere, anno su anno, del 56,6%, per toccare 505 milioni di euro. I costi sono scesi dell’8,2% trimestre su trimestre e del 13,8% anno su anno, a 465 milioni, grazie ai risparmi sulle spese del personale, scese di circa il 20%, e al continuo focus sull’efficientamento: il cost-income si è così ridotto al 52,9% battendo gli obiettivi di piano al 2026. Per effetto di queste dinamiche il risultato operativo lordo è balzato a 414 milioni, +67,6% anno su anno mentre le rettifiche su crediti sono rimaste stabili a 107 milioni. In flessione gli indici di solidità patrimoniale, con il Cet1 fully loaded, che scende dal 15,6% di dicembre al 14,4%.

Mps registra una crescita della raccolta complessiva di 3,4 miliardi, salendo a quota 177,9 miliardi. Salgono dello 0,9% gli impieghi performing, tranati dalla componente small business e cresce anche la raccolta commerciale totale (+1,3% trimestre su trimestre), con una maggiore incidenza del risparmio amministrato. Il totale dei finanziamenti deteriorati lordi si attesta a fine marzo a 3,3 miliardi, sostanzialmente stabile, mentre i crediti deteriorati netti sono scesi nel trimestre da 1,7 a 1,6 miliardi, con un’incidenza del 2,1% sul portafoglio crediti. La copertura dei crediti deteriorati sale di 210 punti base al 50,2%.

"Abbiamo la capacità di generare capitale trimestre su trimestre, fattore che ci permette di anticipare la distribuzione dei dividendi al 2024. In questo momento ci siamo concentrati su questo più che sul riacquisto di azioni", ha ribadito Lovaglio, aggiungendo che Banca Mps vuole continuare a crescere nel retail, ampliando la base dei suoi clienti.

Un capitolo a parte merita il peso dei contenziosi, una delle carte forti dell’ad. "Il totale del petitum è rimasto invariato, a 4,1 miliardi, il 90% dei contenziosi è coperto - scandisce Lovaglio, rispondendo alle domande degli analisti -. Seguiamo tutti i contenziosi in atto, con il calendario delle udienze già fissato. Il processo d’appello sui derivati, che vede imputati gli ex vertici Profumo e Viola, dovrebbe chiudersi entro la fine del terzo trimestre. L’udienza preliminare per l’inchiesta sui crediti deteriorati (tra gli indagati anche l’ex presidente Tononi n.d.r.), è fissata il 12 maggio. Il nostro stato patrimoniale è assolutamente in grado di affrontare le eventuali conseguenze".