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"Fondazione Mps, più patrimonio per il futuro Transazioni da 220 milioni al momento giusto"

Il mandato bis del presidente Rossi: "Nomine all’insegna della continuità, in deputazione non servono esperti che sanno tutto. Abbiamo fondi sufficienti per 10 anni di erogazioni. Bel colpo l’acquisto di Siena Biotech, l’hub antipandemie eccellenza mondiale"

di Pino Di Blasio

Presidente Carlo Rossi, è iniziato il nuovo quadriennio della Fondazione Mps. Anche se non c’è nessun deputato nuovo nel board.

"Sono state nomine all’insegna della continuità, che hanno premiato il lavoro degli ultimi anni e ribadito le linee strategiche del documento programmatico. L’esordio è tranquillo".

E’ stata premiata solo la continuità, non altre caratteristiche in vista delle nuove sfide per la Fondazione?

"Ho una mia idea sulle competenze. Non servono tecnici in deputazione amministratrice, ma persone che sappiano coordinare il lavoro di altri. La Fondazione ha professionalità elevate al suo interno. La deputazione deve orientare, guidare le scelte, non è indispensabile che ci siano esperti di scienze della vita o di altro".

Concorda sul fatto che sarà una stagione nuova, anche grazie al bilancio approvato?

"Ho ringraziato la passata deputazione, abbiamo lavorato in un clima di grande amicizia. Spero che non venga disperso questo presupposto, se c’è armonia i risultati sono sempre positivi. Abbiamo un patrimonio più ricco, le risorse per il territorio sono raddoppiate, da 8 a 16 milioni. E abbiamo stanziato 53 milioni nel Fondo stabilizzazioni. Avendo come obiettivo l’erogazione dell’1,2% del patrimonio, 6-7 milioni di euro l’anno, potremo stare tranquilli per 10 anni".

Il bilancio è stato ottimo grazie alle transazioni con Banca Mps, Nomura e Deutsche.

"In questi 4 anni abbiamo fatto transazioni per 220 milioni di euro, 150 dei quali dal Monte. La fetta più importante è andata a patrimonio, ma hanno anche pesato sugli utili. L’anno prossimo non ci saranno, per questo abbiamo adottato la strategia della formica: più patrimonio e fondo di stabilizzazione, per guardare ai bisogni del territorio. Che tra guerra, pandemia e crisi avrà urgenza di aiuti".

Ha già qualche idea?

"L’agrifood in provincia è il comparto che genera più valore e crea maggiore occupazione. Assieme alle Scienze della vita, sarà il vero banco di prova per le occasioni da cogliere".

Non si vuole togliere qualche sassolino contro chi l’ha criticata per aver accettato troppo poco dalla Banca?

"Ogni transazione va giudicata nel momento in cui viene fatta. Probabilmente avremmo potuto ottenere di più, certamente avremmo avuto di meno se avessimo aspettato. Dopo la sentenza d’appello è più forte la certezza di aver negoziato gli accordi in un momento favorevole".

Qual è il suo giudizio sulle assoluzioni?

"Mi sembra sia prevalso un senso di sconcerto per il ribaltamento rispetto alle condanne di primo grado. Anche io sono tra gli sconcertati. Senza motivazioni mi astengo da altro".

Tra i 16 milioni quanti serviranno per l’ex Siena Biotech?

"Avevamo già accantonato 4 milioni, gli altri 4 verranno dalle erogazioni. Mi sembra siano tutti contenti per l’acquisizione, anche il presidente di Acri, Francesco Profumo, si è congratulato. Non potevamo lasciare quei laboratori in balia dei fondi, abbiamo investito tanto in Tls e l’operazione darà futuro al settore".

Un bel tempismo, considerando anche il Biotecnopolo

"Leggo quello che scrivete e concordo sul fatto che sia importante cogliere la formidabile occasione per il distretto delle Scienze della vita. Bisogna essere dialoganti, ribattere alle invidie di altri territori e altri scienziati. Abbiamo un ecosistema che dobbiamo valorizzare oltre ogni campanile. Coinvolgendo le università toscane, tutte le imprese, per mettere a frutto il meglio che c’è".

L’hub antipandemico avrà rapporti con il mondo, non è un regalo da 360 milioni a Siena.

"Senza dubbio, lo dimostra il coinvolgimento di Anthony Fauci e il rapporto speciale con Rimo Rappuoli. Siena deve capire che potrebbe nascere un’eccellenza mondiale, preservandoci da eventuali dispetti, e metterci tutti insieme".

Dall’arte alla musica, si apre una nuova stagione?

"Investiremo tanto in cultura. Nell’accordo con la banca, c’è la valorizzazione delle 30mila opere d’arte. Ho insistito tanto con il ministro Franceschini e il direttore dei musei Osanna, penseremo anche ad esposizioni internazionali. Sarà una sfida, dovremo essere bravi a vincerla".