Floramiata, triplicato il capitale

Da due milioni si passa a sei per garantire il piano di sviluppo industriale. Sindacati soddisfatti: "Ma vigileremo"

Migration

PIANCASTAGNAIO

di Massimo Cherubini

Il piano industriale della Floramiata di Piancastagnaio viene presentato ai sindacati con il ’botto’. Il nuovo assetto della società comunica ai rappresentanti dei lavoratori un importante aumento di capitale. Da poco più di due milioni di euro il capitale, interamente versato, è triplicato. Oltre sei i milioni di euro di ’dote’ societaria che rappresentano, ovviamente, un importante segnale di sviluppo dell’azienda florovivaistica. La positiva, incoraggiante, notizia è stata comunicata ieri mattina dai massimi esponenti della società ai rappresentanti dei lavoratori. Un incontro sul quale Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, hanno espresso "soddisfazione rispetto alla progettualità industriale che è stata presentata". Ovviamente non solo, o non soprattutto, per il pur importante aumento del capitale sociale ma per la progettualità.

"L’Azienda – si legge in una nota dei sindacati di categoria – ha illustrato il nuovo piano industriale, evidenziando discontinuità progettuale e incardinando la propria visione operativa attraverso i seguenti punti: investimenti sul miglioramento dei processi, modificare il target dei clienti, innovare la proposta di prodotti, sviluppare una maggiore efficienza organizzativa semplificando i processi produttivi e confermando i livelli occupazionali". Proposizioni non del tutto soddisfacenti ma decisamente importanti. In poche parole nella progettualità illustrata dai dirigenti di Floramiata c’è, tradotto in sintesi, un impulso di novità, la volontà di imboccare una strada ancor migliore, rispetto a quelle presa al momento del rilevamento fallimentare, sia nella diversificazione della produzione, sia nel target dei clienti. Il tutto, manco a dirlo, in nome non solo della conferma dei posti occupazionali (oggi a Floramiata lavorano, tra fissi e operai a tempo determinato oltre 150 dipendenti) ma di uno sviluppo finalizzato a nuovi mercati e maggiori fatturati. Con i sindacati che, ovviamente, si dicono soddisfatti ma sottolineano che resteranno vigili delle varie fasi del piano d’impresa. In ultimo, non ceto per l’importanza dell’argomento, va detto che nel confronto di ieri non si è parlato di ’certificati bianchi’. Ovvero di quelli che devono portare alla società importanti crediti d’imposta. Che l’argomento non sia stato discusso è importante perché, evidentemente, il management della società, pur ritenendolo di grande importanza (sono in discussione milioni di euro di crediti d’imposta) ha preferito, in questa occasione, incentrare il confronto sul piano industriale .