Siena, 16 maggio 2019 – Si concluderà forse entro l’anno, più probabilmente a inizio 2020, il maxi processo iniziato nel 2016 che dalla prima udienza vede impegnati decine di avvocati. E di cui La Nazione si è più volte occupata. Il reato ipotizzato dalla procura è quello di associazione a delinquere per diciotto imputati mentre alcune decine sono nei guai per reati che spaziano dal danneggiamento fraudolento di beni assicurati alla falsità materiale e ideologica commessa da pubblico ufficiale. Alla sbarra anche un ex comandante dei carabinieri di Casole, Salvatore Caracci, difeso dall’avvocato Francesco Pletto, ma anche persone di Empoli, persino un’avvocatessa fiorentina ed un suo collega di Pisa. Tre medici avrebbero stilato certificazioni sanitarie false, secondo il magistrato. La stragrande maggioranza degli imputati risiede però in Valdelsa, fra Poggibonsi, Colle e Casole. Sentiti anche oggi dei testimoni per fare chiarezza sull’ipotesi che venissero ‘confezionati’ finti incidenti per intascare il premio assicurativo grazie anche alla copertura di carrozzerie. Una schiera, infatti, le compagnie costituite parte civile. Si riprende a luglio con altri testimoni.