ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

Europee, a Siena sfida doppia. FdI punta al primato in città. Valenti: il sorpasso non ci sarà

Cinque anni fa il distacco era di 30 punti percentuali, alle politiche del 2022 è sceso a tre. Michelotti: "Miglioriamo il risultato del 2022". Il Pd scongiura il sorpasso: "Sarebbe un problema".

È una sfida nella sfida, nemmeno lontanamente immaginabile fino a pochi anni fa. Alle ultime europee nel 2019, per dire, a Siena tra Pd e Fratelli d’Italia c’erano oltre ottomila voti e trenta punti percentuali di scarto. Ora, invece, il capoluogo è diventato terreno di confronto da leggere anche in chiave locale. "A Siena vogliamo migliorare il dato delle politiche", ha detto Francesco Michelotti, deputato e segretario provinciale di Fratelli d’Italia, facendo intendere che il risvolto è il tentativo di diventare primo partito in città. "Mi aspetto che il Pd resti il primo partito in città. Il sorpasso sarebbe un problema, ma non ci sarà", ha ribattuto invece Andrea Valenti, segretario provinciale Pd, alle prese con l’ennesimo bisticcio monteronese, con proposta di espulsione per due esponenti non proprio di secondo piano come Massimo Bernazzi, assessore a Trequanda, e Daniele Cortonesi, fino a pochi giorni fa membro della segreteria provinciale: per entrambi l’accusa è di sostenere apertamente una lista contraria a quella ufficiale. Su Siena Valenti confida che l’opera del commissario Marco Sarracino e del suo gruppo di lavoro produca risultati positivi.

Ma i numeri di partenza cui riferirsi non sono più quelli delle ultime europee, bensì quelli delle politiche 2022, con il botto del partito di Giorgia Meloni a fronte di un arretramento del Pd, anche se non catastrofico. Un anno e mezzo fa, ad ogni modo, quegli ottomila voti di divario erano diventati, sempre a favore del Pd, meno di mille (8.026 contro 7.102) e i trenta punti di distacco erano diventati tre e spicci (28,76 contro 25,45 per cento).

Al punto da far sognare al primo partito del centrodestra un clamoroso sorpasso e da far ipotizzare al Pd, anche se solo per scongiurarlo, il timore di uno scivolamento al secondo posto. In assenza di elezioni comunali, quel voto sarà inevitabilmente letto anche come un tagliando per l’amministrazione guidata da Nicoletta Fabio nel suo complesso e per il rendimento dei singoli partiti, con Forza Italia e Lega al centro negli ultimi mesi di molti movimenti in entrata e in uscita e che si giocheranno anche sul territorio - come a Roma - il secondo posto della coalizione alle spalle di Fratelli d’Italia.

Il valore simbolico di un’eventuale conquista del primo posto da parte di Fratelli d’Italia sarebbe molto forte. Ecco perché i due segretari provinciali si stanno spendendo molto sugli opposti obiettivi.