Eroica, un'impresa per ottomila impavidi

Iscritti record all'evento ciclistico sulle colline senesi che si svolge domani. "Classifiche" in ordine alfabetico. Brocci: "Alla prima edizione eravamo soltanto 92"

Eroica under 23 (Foto archivio)

Eroica under 23 (Foto archivio)

Siena, 5 ottobre 2019 - Arrivano  anche dall’America, dall’Australia, dal Canada, dal Sud Africa e addirittura dalla Cina. C’è, quindi, anche chi si fa 15 ore di aereo per presentarsi all’appuntamento con la fatica di quei 209 chilometri di salite e polvere. Domani è il giorno de L’Eroica, la cicloturistica sulle strade bianche che parte e torna a Gaiole in Chianti dopo avere attraversato le Crete senesi, le colline del Brunello e tanti altri luoghi simbolo della terra di Siena. Quello eroico è un popolo di ottomila romantici impastati di sana incoscienza, voglia di superare i propri limiti, e soprattutto desiderio irrefrenabile di dare un senso ai sensi: a partire dalla vista, appagata da un tracciato baciato dalla bellezza, paesaggi da quadro d’autore, castelli, pievi.

Senza trascurare il gusto, perchè essere un eroico vuol dire anche banchettare e stare insieme fino a tardi a parlare di tutto, o semplicemente a parlare della vita, che nell’eroica vede rappresentate le sue tante facce: sofferenza, allegria, divertimento, imprevisto, luce e ombra. arrivare al traguardo de l’Eroica a notte fonda dopo essere partiti all’alba vuol dire avere messo in minoranza la pigrizia, l’abitudine alle comodità, è una vittoria su noi stessi, sulla tentazione di arrendersi alle difficoltà. E’ questa, probabilmente, la molla che spinge ogni anno migliaia di appassionati noti e meno noti di un certo tipo di ciclismo (a questa 23esima edizione risponderà presente ache il ct della nazionale di ciclismo Davide Cassani) a mettersi in gioco. Un ciclista poeta al via domani ha postato su facebook: «Farò fatica e mi alzerò prima per arrivare in tempo al mio fondo e alla mia cima». Parole che raccontano perfettamente l’essenza di questa sfida, in cui non c’è competizione e c’è un solo avversario: la fatica. circa 200 giornalisti accreditati, Rai radio tichetè che ha rivoluzionato i programmi per dare voce all’Eroica e raccontare l’epopea di Coppi e Bartali con spezzoni delle radiocronache di Ameri e compagnia, l’Eroica è anche una grande macchina promozionale di tutto un territorio, uno spot del «made in Tuscany» che meglio non si può. «Quello dell’Eroica è sempre più un marchio legato al nostro territorio. il primo segreto del suo successo, tuttora, è l’autenticità che vi si respira, uguale a sé stessa anche coi grandi numeri che ha raggiunto. Alla prima edizione eravamo in 92, a questa ottomila».

A snocciolare con orgoglio queste cifre è l’inventore de l’Eroica, Giancarlo Brocci, un medico che ama la letteratura ma che sa anche misurare l’incidenza del suo giocattolo sull’economia. «Ad alberghi, ristoranti e strutture ricettive in genere il movimento di persone legato all’Eroica porta dai 5 ai 10 milioni di euro ad ogni edizione», spiega.

Del resto il livello medio del portafoglio degli iscritti a l’Eroica è molto alto. «E poi c’è tutto un indotto di magliette di lana, artigiani, ricambisti. Questo tipo di ciclismo fa rima con turismo». All’Eroica l’importante è tagliare il traguardo, perchè non è una gara ma una corsa. Sul sito della manifestazione, a fine evento, non a caso i partecipanti vengono inseriti in ordine alfabetico, non di arrivo. «Quello che conta è riuscire a portare a termine il percorso», dice il sindaco di Gaiole, Michele Pescini, anche stavolta ai nastri di partenza della classicissima vintage. «L’Eroica assomiglia alla nostra comunità. con l’Eroica va in scena il sentimento della gente di Gaiole. Siamo piccoli ma ci sentiamo grandi per un giorno».