
Il cardinale Augusto Paolo Lojudice
di Laura Valdesi
SIENA
"Papa Leone XIV è una persona dai modi veramente garbati, con una grande affabilità e un’umanità molto accentuata che saprà conquistare tutti i fedeli", lo descrive il cardinale Augusto Paolo Lojudice, presidente della Conferenza episcopale toscana, arcivescovo di Siena e vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza. Lojudice già conosceva Robert Francis Prevost: "Quando fui nominato cardinale Papa Francesco mi assegnò al dicastero dei vescovi. Consesso dove arrivò dopo qualche tempo anche Prevost, ancora vescovo della diocesi in Perù. Questo ha permesso di conoscerci, così come gli altri. Poi il Papa l’ha nominato prefetto del dicastero. Ho notato da subito la sua affabilità e delicatezza. La moderazione nei toni, nell’atteggiamento. Alle riunioni, prima di Natale e Pasqua, porto di solito i dolci tipici senesi per la pausa caffè. Ricordo che, forse la prima volta, disse ’che bella Siena’ perché, essendo agostiniano ha frequentato il monastero di Lecceto (circa 10 chilometri da Siena, ndr). Quindi giovedì quando lo salutavo ci siamo detti ’ma adesso che faranno le suore?’. E lui fa ’Salteranno di gioia’. E io ’pregheranno per lei e per la sua nuova missione’".
"Il Papa che si affaccia – Lojudice torna al momento in cui giovedì è apparso alla Loggia – ed invita alla pace è sembrata la cosa più naturale. Credo che sarà una bellissima esperienza che continua. Perché il Papa non è solo e non deve esserlo". Lojudice rafforza il concetto: "Quindi si continua insieme il cammino che Papa Francesco ha fortemente incrementato nella velocità con cui ha realizzato alcune cose che hanno quasi affrettato la storia. Il nuovo Pontefice proseguirà insieme a noi cardinali e a tutta la Chiesa, serenamente e in maniera molto qualificata, il percorso che la Chiesa sta effettuando e che dovrà fare nel corso dei secoli".